Nella nuova “Legge di Bilancio” il riconoscimento del valore della finanza etica
Banca Etica, la prima e tutt’ora unica banca italiana interamente dedita alla finanza etica, ha espresso apprezzamento per l’articolo dedicato alla finanza etica all’interno della Legge di Bilancio, appena approvata dal Senato in via definitiva.
“È importante che vi sia il riconoscimento legislativo del valore sociale e ambientale, oltre che economico e finanziario, della finanza etica. Ed è confortante osservare che su di esso – pur nella complessità della situazione attuale – tutte le forze politiche abbiano trovato accordo – dice il presidente del Gruppo Banca Etica, Ugo Biggeri – Questa misura rappresenta una significativa novità anche in Europa e nello scenario internazionale, dove legislatori e regolatori tanto si stanno spendendo per definire il migliore assetto di regole del mondo bancario e finanziario”.
La finanza etica, da oltre 20 anni in Italia e 40 in Europa, dimostra ogni giorno che è possibile tenere insieme partecipazione, orientamento sociale e ambientale degli impieghi, atteggiamento non speculativo e gestione di complessità bancaria e finanziaria, dando così il proprio implicito contributo all’equilibrio e alla stabilità del sistema nel suo complesso.
Il testo della misura inserita nella legge di bilancio definisce cosa si debba intendere, esattamente, per “finanza etica e sostenibile”, ricordando innanzitutto che sono considerati “operatori bancari di finanza etica e sostenibile” le banche che conformano la propria attività a principi come: la valutazione dei finanziamenti erogati a persone giuridiche “secondo standard di rating etico internazionalmente riconosciuti, con particolare attenzione all’impatto sociale e ambientale”; la concessione di “almeno il 20 per cento del proprio portafoglio di crediti a organizzazioni senza scopo di lucro o a imprese sociali con personalità giuridica”; il fatto di non distribuire profitti ma reinvestirli nella propria attività e l’adozione di politiche retributive interne “tese a contenere al massimo la differenza tra la remunerazione maggiore e quella media della banca, il cui rapporto comunque non può superare il valore di 5.”
Banca Etica, dalla propria nascita, nel 1999, applica effettivamente questi impegni e ha aumentato costantemente il credito alle famiglie e alle imprese sociali italiane, anche negli anni della crisi, quando il resto del sistema bancario contraeva i finanziamenti. E grazie a queste politiche amministra oggi più di 3 miliardi di euro di risparmi italiani e stranieri.