Mercato del gas: soluzioni più sostenibili ed efficienti per la transizione energetica. La visione di E.ON
Il gas naturale è da tempo una delle principali fonti energetiche del mondo e potrebbe ulteriormente acquisire un ruolo chiave nella “transizione energetica”, come recentemente evidenziato dal Global Gas Report 2020 di International Gas Union (IGU), BloombergNEF (BNEF) e Snam e, sul fronte italiano, dalle proiezioni dello Studio Confindustria – Nomisma Energia “Sistema gas naturale — transizione e competitività”, presentato a novembre 2019.
Nonostante il calo temporaneo dei consumi previsto per il 2020 a causa della pandemia da Covid-19, si prevede infatti una nuova stagione di crescita dei consumi di gas, anche in Italia, dove l’ipotesi è che salgano, seppur di poco, fino al 2025, per poi stabilizzarsi sopra agli 80 miliardi di metri cubi anno, contro gli attuali 75 miliardi di metri cubi.
Nel passaggio dalle fonti fossili più inquinanti alle rinnovabili, che nel prossimo decennio vivrà una fase critica, in Europa e in Italia, grazie agli ambiziosi obiettivi fissati dall’Unione Europea e dai governi nazionali, il gas naturale è destinato a svolgere diversi ruoli fondamentali nel sistema energetico, a partire dalla gestione dell’intermittenza e della stagionalità dell’offerta e della domanda di energia, ma anche per favorire la riduzione dell’intensità delle emissioni del settore dei trasporti.
Il ricorso al gas è messo in discussione da chi vorrebbe un passaggio diretto alle sole FER, eppure il citato Studio di Confindustria-Nomisma, sottolinea come il primato che l’Italia ha nell’uso del gas, sarebbe un patrimonio da valorizzare proprio per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, attraverso linee strategiche ben chiare, che prevedano innanzitutto: di rafforzare l’integrazione con il sistema elettrico, (dagli accumuli delle fonti rinnovabili, fino alla micro generazione/cogenerazione nelle abitazioni); di introdurre tecnologie per la produzione di gas a basse emissioni di carbonio (CCS e altre) e di proseguire nello sfruttamento efficiente delle infrastrutture esistenti, anche diversificando fonti e rotte di approvvigionamento, per rendere il mercato europeo più competitivo e meno soggetto alle conseguenze delle tensioni geopolitiche.
Con un documento congiunto Bulgaria, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia hanno già preso una posizione netta, dichiarando: “Negli anni a venire, i gas rinnovabili e decarbonizzati sostituiranno gradualmente il gas naturale, creando nuove opportunità per il settore industriale ed energetico”. Il biogas, il biometano, l’idrogeno verde e il “metano sintetico” sono infatti forme di “gas rinnovabile” che, pur derivando da processi tecnologici diversi, presentano alcune caratteristiche comuni: sono prodotti da fonti rinnovabili, contribuiscono a ridurre le emissioni di gas serra e a decarbonizzare la domanda di gas ma, al tempo stesso, hanno la possibilità di essere trasportati e immagazzinati sfruttando le infrastrutture gas esistenti.
Oltre a queste nuove frontiere di produzione, gli operatori energetici avvertono inoltre un forte impulso all’efficientamento energetico, ovvero a studiare nuove soluzioni che rendano più efficienti i consumi di gas naturale, richiedendo quindi un minor consumo della risorsa (e di conseguenza minori emissioni) e intervenendo sulle forme di compensazione. La visione di E.ON, uno dei principali operatori energetici in Italia, viaggia in questa direzione e offre sul mercato italiano soluzioni di fornitura che oltre a differenziarsi per le tariffe gas danno la possibilità di aderire ad un progetto di compensazione ambientale denominato Boschi E.ON – nato in collaborazione con AzzeroCO2 – che conta oggi 34 boschi di assorbimento delle emissioni in 8 regioni italiane, per 99,6 ettari di superficie e più di 101.489 alberi piantumati.