L’UE avvia una consultazione sulla qualità dell’aria
Nell’ambito di un riesame globale delle politiche dell’Europa in materia di qualità dell’aria, diretto a stabilire nuovi obiettivi di lungo termine oltre l’orizzonte del 2020, la Commissione ha avviato una consultazione pubblica sulle politiche in corso.
Nel corso dei prossimi tre mesi verranno sollecitati pareri sui punti di forza e di debolezza esistenti nell’attuale quadro legislativo e sui progressi compiuti nella sua attuazione, entro un più ampio processo di riflessione che dovrà fornire elementi per un riesame da concludere entro il 2013.
Secondo Janez Potočnik, Commissario responsabile per l’Ambiente: “Se guardiamo ai risultati ottenuti dall’Europa nel miglioramento della qualità dell’aria, possiamo esserne orgogliosi. Tuttavia di fronte ai 500.000 casi di decessi prematuri dovuti all’elevato livello di inquinamento atmosferico provocato da particolato, vi è chiaramente ancora molto lavoro da svolgere.”
La UE invita dunque tutte le parti interessate a condividere il proprio punto di vista sui modi per migliorare la legislazione comunitaria in materia di qualità dell’aria. La consultazione è suddivisa in due parti: un breve questionario per il grande pubblico e una sezione più articolata riservata ad esperti e operatori di amministrazioni nazionali, enti locali o regionali, ricercatori, imprese, stakeholder, soggetti responsabili in campo sanitario, ambientale e altri gruppi coinvolti nell’attuazione della legislazione dell’UE in materia di qualità dell’aria.
Si tratta dell’inizio di un ampio processo di consultazione già annunciato dalla Commissione nel gennaio 2011 (cfr. MEMO/11/31). La Commissione proseguirà il proprio lavoro di preparazione e procederà ad un’altra tornata di consultazioni pubbliche prima di presentare le proprie idee sul futuro della politica dell’UE in materia entro il 2013.
La politica dell’UE sulla qualità dell’aria ha una lunga storia e rappresenta un buon successo in materia di ambiente. Secondo la Relazione sullo stato dell’ambiente pubblicata dall’Agenzia europea dell’ambiente nel corso degli ultimi 20 anni vi è stata una diminuzione delle emissioni provenienti da tutti i principali inquinanti atmosferici. Le emissioni provenienti da determinati inquinanti sono diminuite notevolmente, ad esempio le emissioni di piombo si sono ridotte di circa il 90%. La legislazione UE sulle emissioni industriali, le emissioni degli autoveicoli e la qualità dei carburanti ha svolto un ruolo importante a questo riguardo.
La qualità dell’aria nell’UE, tuttavia, non ha ancora raggiunto gli obiettivi fissati dal 6° programma di azione ambientale, con il quale l’UE ha deciso di “pervenire a una qualità ambientale tale da non generare conseguenze o rischi significativi per la salute umana.”
Nel 2008, il 45% della popolazione dell’UE viveva ancora in zone che superavano i valori limite di particolato (PM10), il 49% in zone che superavano il valore limite per NO2 e il 46% in zone che superavano il valore obiettivo per la protezione della salute umana per O3. Inoltre, il 20-30% della popolazione urbana è tuttora esposto ad una serie di superamenti di soglie.
Il recente Eurobarometro sull’”Atteggiamento dei cittadini europei nei confronti dell’ambiente“ (365) rivela che il 36% dei cittadini indica nell’inquinamento atmosferico una delle cinque principali preoccupazioni ambientali, mentre il 40% cita l’inquinamento nei centri urbani come il primo problema ambientale che viene in mente.