L’Europa celebra la Giornata Mondiale della biodiversità
Oggi si celebra la giornata mondiale della biodiversità, anche se sta scomparendo ad un ritmo senza precedenti. L’indice del pianeta vivente (Living Planet Index – LPI), pubblicato dal World Wide Fund for Nature (che segue l’andamento di circa 4 000 popolazioni di animali selvatici, tra cui mammiferi, uccelli, pesci, anfibi e rettili) rivela una riduzione complessiva delle popolazioni del 27% tra il 1970 e il 2005. Scopriamo che hanno sofferto in particolar modo le specie marine, come il pesce spada e il pesce martello, con un calo del 28% tra il 1995 e il 2005, mentre le popolazioni di uccelli marini hanno subito una rapida riduzione del 30% a partire dalla metà degli anni ’90. Per questo l’UE ha messo in atto un pacchetto di misure per tentare di arrestare questa grave perdita, un piano di azione ben avviato, una vasta rete di aree protette quasi completata ed un’importante relazione di prossima pubblicazione sulle conseguenze economiche di questo fenomeno.
Il commissario UE per l’ambiente ha dichiarato in proposito: “La biodiversità costituisce la ricchezza naturale della terra, la base della vita e della prosperità del genere umano. Ma le risorse della vita si stanno assottigliando ad un ritmo allarmante. Il messaggio è chiaro: ci stiamo privando del nostro stesso futuro. È vitale ora intensificare le nostre azioni per salvaguardare la diversità della vita sulla terra.”
I responsabili politici sono coscienti del problema e la Convenzione sulla diversità biologica e le sue 190 Parti contraenti si sono impegnate a ridurre in misura significativa questa perdita. L’UE ha fatto un passo ulteriore, impegnandosi ad arrestarla del tutto: fin ora ha compiuto buoni progressi, tuttavia, per conseguire questo obiettivo, il mondo ha bisogno di altre alleanze nazionali e internazionali tra responsabili politici, scienziati, il pubblico e le imprese. Bisogna continuare a sensibilizzare le coscienze.
Attualmente la Convenzione si riunisce in Germania, a Bonn ,dove molte questioni interconnesse sono al centro dell’attenzione, come l’ agricoltura e la biodiversità forestale, la deforestazione, le aree protette (in particolare la necessità di aumentare i finanziamenti e le aree oceaniche protette), l’impatto della crescente domanda di biocarburanti, le misure di adattamento ai cambiamenti climatici e di attenuazione dei relativi effetti.
Gli argomenti economici a favore della tutela della natura cominciano a fare il loro ingresso nel pensiero comune, ma l’approccio è ancora nuovo e richiede maggiore impegno. Insieme al ministro tedesco per l’Ambiente, la Commissione ha pertanto varato un’iniziativa mirata a richiamare l’attenzione sui benefici economici della biodiversità a livello mondiale e ad evidenziare i costi della perdita di biodiversità e del deterioramento degli ecosistemi.
Uno dei maggiori contributi della Commissione alla lotta contro la perdita della biodiversità è la rete Natura 2000. Si tratta della più grande rete ecologica del mondo, costituita da circa 25 000 siti sparsi in 27 paesi che coprono un’area più grande del bacino del Rio delle Amazzoni. Le infrastrutture verdi che la rete fornisce contribuiscono a salvaguardare numerosi servizi ecosistemici e a preservare la salute e la resistenza dei sistemi naturali europei. La rete consente ad animali rari, quali la lontra, il castoro e il lupo, di ripopolare aree da cui erano scomparsi secoli fa. Consente inoltre di riavvicinare alla natura una società sempre più urbanizzata.
Il prossimo passo sarà l’estensione della rete alle aree marine, che verranno aggiunte tra alcuni anni. La rete completata fornirà una solida base per lottare contro la perdita di biodiversità e proteggere gli ecosistemi naturali: la nostra prosperità e il nostro futuro.