Immigrazione e ambiente al Festival di Lampedusa
Inizierà il 19 luglio, con la direzione artistica del regista Luca Vullo, la III Edizione del LAMPEDUSA in FESTIVAL, manifestazione cinematografica che affronta la realtà dell’immigrazione, l’incontro con l’altro e piccole storie individuali intese come metafore dei grandi temi. Tutto in un’isola, purtroppo, non più nota al mondo per la sua straordinaria bellezza naturale, ma per le condizioni dei sui centri di accoglienza, per il respingimento delle barche della disperazione e, attualmente, per il massiccio esodo di migranti provenienti dal nord Africa.
Gli organizzatori si sono perciò fatti promotori anche della campagna di incentivazione turistica “Io vado a Lampedusa“, che ha tra i suoi obiettivi principali quello di contribuire al rilancio del turismo sull’isola. Mentre il festival stesso ha recentemente ottenuto la medaglia d’onore da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Dal 19 al 23 luglio 2011, oltre alla proiezione delle opere in concorso, saranno organizzati anche incontri, dibattiti, concerti, mostre ed altri eventi tra cinema, arte, letteratura e musica per dimostrare come Lampedusa sia tuttora un’isola viva e attiva in ambito culturale. Oltre al tema dell’immigrazione, il Festival affronterà quello della legalità, dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Molto spazio sarà riservato al cinema e in special modo al genere documentario, inteso come “nuovo” mezzo di comunicazione ed informazione.
Per il concorso sono pervenute 150 opere (79 nella scorsa edizione) da tutta Italia e dall’estero (1 dalla Russia, 5 dalla Spagna e 1 dalla Francia), mentre, tra le proiezioni di film fuori concorso, sbarca a Lampedusa “Giallo a Milano”, di Sergio Basso, dedicato alla vita della comunità cinese insediatasi nel capoluogo lombardo ormai da diversi anni, che narra storie di persone, semplici cittadini con sogni e speranze. Il 22 luglio, sarà invece la volta del recentissimo “Il colore del vento” di Bruno Bigoni, un documentario che prende spunto dal disco Creuza de mä di Fabrizio De André e Mauro Pagani (che è anche protagonista di un brano del film) narrando le toccanti storie di alcune donne che hanno trovato nel mare una nuova speranza di vita. Il film ha un valore particolare nel contesto del festival perchè ne condivide l’obiettivo di ricreare visivamente atmosfere, sonorità, lingue e testimonianze per raccontare la cultura mediterraneo-occidentale e come questa sia attualmente soggetta a forze degeneratrici che ostacolano, invece di favorire (come in passato), l’incontro e la conoscenza tra popoli e culture diverse.
Gli altri film fuori concorso sono: “The Last Shore – Fino all’ultima spiaggia” (di Fabrizio Basano), “Con gli occhi dell’altro”(di Giordano Bianchi, Martina Marafatto e Leonardo Modonutto), “Approdo Italia” (di Christian Bonatesta), “Viaggio a Lampedusa” (di Giuseppe Di Bernardo) e “Goor” (di Alessandro de Filippo), al quale sarà presente il regista per un dibattito con il pubblico.
Il programma prevede inoltre numerosi ospiti istituzionali e del mondo della cultura, come Salvatore Borsellino, i responsabili di LegaAmbiente Sicilia, esponenti di D.E-R (associazione Documentaristi Emilia Romagna), di Documentary in Europe, di Save the Children, lo scrittore Antonio Mazzeo e il docente Fulvio Vassallo Paleologo. Nella serata inaugurale del 19 luglio è invece in programma l’incontro con il sindaco di Riace (RC) Domenico Lucano e con il sociologo ed economista Tonino Perna, che parleranno delle positive esperienze di accoglienza che Riace ed altri paesi della Locride stanno attuando da diversi anni nei confronti di profughi politici.
Il 23 luglio verrà infine presentata la “Rete del Caffè Sospeso”, Rete di festival, rassegne e associazioni culturali in mutuo soccorso di cui il Lampedusa in Festival fa parte insieme a Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, Filmfestival sul Paesaggio di Polizzi Generosa (PA), Marina Cafè Noir di Cagliari, Riaceinfestival di Riace (RC), Valsusa Filmfest (Valle di Susa – Torino) e S/paesati di Trieste.
Questo Festival vuole concretamente contribuire a individuare strategie e dinamiche di composizione delle differenze culturali attraverso i linguaggi del cinema, della musica e dell’arte. Ma Lampedusa ha anche un ruolo strategico nelle rotte migratorie di diverse specie animali e non a caso il Lampedusainfestival vuole promuovere e difendere l’inscindibilità dei doveri di solidarietà verso l’uomo e la natura.
Il festival oltre al lavoro volontario di numerosi professionisti è realizzato grazie ai sostegni economici di Banca Etica, della ONG francese CCFD-Terre Solidaire e dell’Assemblea Regionale Siciliana.