La Consulta sui referendum milanesi conclude il mandato, ma resta ancora molto da fare
Venerdì 28 ottobre la Consulta Cittadina per l’Attuazione dei Cinque Referendum Consultivi di Milano ha concluso il proprio mandato con un incontro a Palazzo Marino in cui sono stati presentati il rendiconto delle attività e le indicazioni in relazione ai provvedimenti in via di definizione da parte della Giunta sulle materie referendarie.
La Consulta, spiegano i componenti in una nota stampa, “ha operato seguendo una scelta di trasparenza, aprendo al pubblico le proprie sedute e rendendo pubblici i propri verbali, pareri ed atti sul sito e seguendo un approccio imparziale, fondato su basi tecnico-scientifiche, per facilitare l’adozione degli atti e l’attuazione della trasformazione urbana sostenibile chiesta dai milanesi con il voto referendario”.
Edoardo Croci, Presidente della Consulta per l’attuazione dei 5 referendum ha dichiarato: “Concludiamo il lavoro della Consulta, che ha sempre mantenuto un ruolo di stimolo verso l’amministrazione sui temi ambientali, con un ultimo e importante, invito al Comune. I 5 referendum sono stati alla base di importanti provvedimenti per migliorare qualità dell’ambiente a Milano, ma i risultati raggiunti corrispondono solo a una parte delle richieste dei cittadini. Resta molto da fare e toccherà alla nuova amministrazione. Toccherà al Sindaco e alla Giunta seguire gli indirizzi dati dai cittadini con i referendum del 2011, che rappresentano un punto di riferimento delle richieste dei milanesi per la qualità della vita in città”. “Il mandato referendario costituisce tuttora l’architrave su cui si innescano le misure per lo sviluppo di trasformazione sostenibile di Milano, in uno scenario internazionale in cui questo aspetto risulta essenziale per la competitività della nostra città”.
La Consulta ha presentato anche una dettagliata “Relazione sullo stato di avanzamento dei 5 referendum a maggio 2016”, che presenta un bilancio finale a luci e ombre. Tra i fattori positivi la forte spinta nella direzione della sostenibilità, grazie alla quale l’Amministrazione ha realizzato alcuni degli interventi più significativi nel migliorare la qualità urbana (anche se gli avanzamenti ottenuti risultano ancora insufficienti rispetto alle esplicite richieste referendarie). Tra i fattori negativi, al contrario, l’assenza di un processo di alimentazione continua di un set di indicatori relativi allo stato e all’evoluzione della sostenibilità urbana, un procedere “settoriale” in assenza di una Pianificazione integrata e l’assenza, infine, di uno specifico allegato ai bilanci – più volte chiesto dalla Consulta – relativo ai costi e ai ricavi connessi ai 5 referendum.
“La continuità delle richieste di intervento sui temi referendari – spiegano i componenti della Consulta – deve ritenersi pienamente operante anche con questa amministrazione. Ciò vale a maggior ragione in considerazione del fatto non è stato concluso l’iter di approvazione di alcuni dei piani più significativi relativi alla realizzazione dei 5 referendum, come il PUMS (piano urbano della mobilità sostenibile) e il PAES (piano per l’ambiente e l’energia sostenibile), quando proprio mobilità ed energia costituiscono i due ambiti principali di intervento per la sostenibilità ambientale. Il chiaro indirizzo dato dai cittadini milanesi non si esaurisce fino alla realizzazione concreta delle azioni necessarie e richieste coi referendum”.