La biodiversità alimentare in mostra dal 23 ottobre al Salone del Gusto-Terra Madre
Il viaggio all’interno del Salone del Gusto e Terra Madre 2014 salpa dal “porto” ideale in cui è ormeggiata l’Arca del Gusto, il progetto nato nel 1996 che segnala i prodotti a rischio di estinzione.
Ecco allora, al centro dell’Oval, uno spazio in cui trovare migliaia di cereali, frutti, formaggi, legumi, pani, dolci e altri prodotti provenienti da 60 Paesi che illustrano la varietà della nostra biodiversità. E proseguendo con la tradizione iniziata l’anno scorso a Cheese, ognuno può far salire a bordo il prodotto che più gli sta a cuore. Poco distante la Casa della Biodiversità propone conferenze e degustazioni per fare il giro del mondo con i progetti della chiocciola.
Colori, profumi e sapori dai 5 continenti sono i protagonisti della Cucina di Terra Madre. Ad alternarsi ai fornelli, chef da 40 Paesi che sostengono ogni giorno le Comunità del cibo trasformando con creatività i prodotti della propria terra. Grazie a loro, ogni ricetta è un lungo viaggio alla scoperta della gastronomia africana, i colori dell’Oriente, i gusti intensi del Sud America, le specialità dell’Europa, del Nord America, dell’Oceania.
L’intero padiglione accoglie la rete di Terra Madre e i Presìdi internazionali, in cui i pescatori, gli agricoltori di piccola scala e i rappresentanti delle Comunità espongono i propri prodotti, raccontandone storia e tradizioni. Per la prima volta arriverà a Torino il miele della comunità kenyota di Ogyek, il turco tulum di Divle, formaggio erborinato che stagiona in grotta, e le antiche varietà di mele bosniache. Per non parlare poi dei sette Presìdi provenienti dai Paesi Baschi, tra cui il pecorino dei Pirenei francesi e la ciliegia d’Itxssaou.
Chi si trovasse all’Oval dalle parti dello stand dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche poco prima di cena può partecipare a uno degli Eat-in organizzati dagli studenti della Condotta UniSG. Temi delle quattro cene – un evento gastronomico e allo stesso tempo politico – sono: un viaggio per i Pani del mondo giovedì 23; la Cena nel Buio (con ospiti bendati) venerdì 24; tutti gli “scarti” Dalla Testa alla Coda sabato 25 e domenica 26 per sperimentare insieme i trucchi dello Spreco Zero.
Prosegue la navigazione attraversando l’area dedicata alle Cucine di strada, simbolo della gastronomia locale più sincera. Qui ci si può concedere una pausa golosa con le baked potatoes, fiore all’occhiello degli italianissimi Poormanger, le immancabili bombette e olive all’ascolana, le preparazioni a base di frutta degli originali Mescè e, per finire in dolcezza, una tigella farcita di crema alla nocciola di LaTigellina.com.
Cibo di strada per eccellenza, torna anche quest’anno la Piazza della Pizza, in cui, grazie alla collaborazione con Associazione Verace Pizza Napoletana, si sfornano i grandi classici della tradizione e le creazioni di grandi pizzaioli. Si brinda al Salone del Gusto e Terra Madre con un vino scelto nella vicina Enoteca, che propone centinaia di etichette aderenti al Progetto Vino di Slow Food e selezionate dalla Banca del Vino di Pollenzo.
Si approda così ai padiglioni che ospitano il Mercato italiano, dove ogni regione presenta i prodotti più rappresentativi e sfiziosi. Una bella passeggiata tra gli stand offre la possibilità di conoscere gli artigiani, approfondire le filiere più interessanti, sperimentare nuovi sapori e scoprire nuove idee. Fanno il loro ingresso al Salone curiosi Presìdi della nostra penisola: la piemontese cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto, il melo decio di Belfiore dal Veneto e le lucane soppressata e salsiccia del Vallo di Diano.
Per ogni Presidio un’etichetta narrante ideata da Slow Food arricchisce la degustazione e l’acquisto di informazioni su produttori, razze e tecniche di produzione utilizzate. A grande richiesta tornano i Personal shopper, studenti dell’UniSG che propongono diversi percorsi nel Mercato per capovolgere la prospettiva dalla quale si guarda abitualmente il mondo del cibo e soddisfare le più originali curiosità gastronomiche. Tra le proposte, un tour enogastronomico tra otto regioni italiane, alla scoperta di territori lontani e insoliti, o una full immersion nella filiera di pane, miele, cioccolato e birra. Il viaggio si conclude con una sosta gourmande all’Osteria dell’Alleanza, in cui si alternano gli chef parte del progetto Alleanza Slow Food dei Cuochi, che si propongono di valorizzare nelle loro preparazioni i prodotti del territorio e i Presìdi Slow Food.