Kyoto Club lancia un appello per chiudere l’era dei sacchetti di plastica usa e getta
“Dal 2007 continui rinvii – si legge nell’appello – non ci stanno permettendo di chiudere un’era: quella dei sacchetti in plastica usa e getta che, come ha registrato l’analisi commissionata dall’Unione Europea si riciclano soltanto al 6,6%. Completiamo la rottamazione di un vecchio modello, dando piena attuazione al divieto di commercializzazione degli shopper monouso che non siano biodegradabili e compostabili conformemente allo standard europeo EN 13432!”. Kyoto Club ha lanciato un appello (da firmare online) perché gli shopper in plastica non biodegradabile vengano messi definitivamente al bando.
“Ci appelliamo al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, perché sia data immediata attuazione ai provvedimenti che, come ha dichiarato nel suo discorso di investitura al Senato, non necessitano di una ricerca di nuove risorse per creare posti di lavoro. La chimica verde, l’innovazione tecnologica applicata alla ricerca, gli investimenti veri, in questo caso, sono già stati fatti senza denaro pubblico con importanti investimenti privati che rischiano di non esprimere tutto il proprio potenziale per il Paese se non si porrà fine a una situazione che alcuni, più o meno volutamente, interpretano come incerta.”
Con questo lungimirante provvedimento, spiega Kyoto Club, il legislatore italiano ha interpretato al meglio gli obiettivi della bioeconomia: trasformare un problema in un’opportunità per il ridisegno di un sistema (quello dello smaltimento del rifiuto organico) senza alcun costo per le pubbliche amministrazioni o per il cittadino. Il modello della sporta, riutilizzabile decine di volte, insieme agli shopper compostabili riusabili per la raccolta differenziata della frazione organica offre nuove opportunità per il settore chimico italiano, e non solo, basate su fondamenta completamente diverse da quelle del passato.
Da risorse locali a nuovi materiali che si trasformano in humus, valido sostituto ai fertilizzanti di origine fossile e strumento contro la desertificazione che colpisce proprio i paesi mediterranei. A dispetto della pessima immagine prodotta da alcune emergenze, l’Italia ha molto da insegnare sulla gestione dei rifiuti: grazie al sistema porta a porta in molti comuni italiani si sta completando una rivoluzione fondata sulla raccolta differenziata efficiente e efficace, raggiungendo livelli di raccolta della frazione organica in alcune città decisamente superiore alla media delle principali e più avanzate città europee.