In piazza con LAV per essere belli e buoni
Cosmetici “buoni” con gli animali e sicuri per i consumatori: lo chiede la LAV che, dopo lo scorso weekend, sarà nuovamente presente il 9-10 aprile in centinaia di piazze d’Italia per fornire ai consumatori indicazioni pratiche sulla scelta dei cosmetici non testati su animali e raccogliere firme a difesa del bando totale UE presente nella Direttiva sul tema che prevede, entro il 2013, l’entrata in vigore del divieto totale di testare e commercializzare ingredienti sperimentati su animali in tutto il territorio comunitario.
Ogni anno nell’Unione Europea sono migliaia gli animali costretti a “farsi belli” con rossetti, profumi, dentifrici, creme, shampoo e perfino con le iniezioni di botulino. Scenario surreale che invece accade davvero: nei laboratori europei questi animali sono sacrificati senza alcun fondamento scientifico per testare questi prodotti, nonostante esistano più di 200.000 ingredienti cosmetici già disponibili sul mercato in grado di soddisfare ogni esigenza.
“Il 2013 dovrebbe rappresentare l’anno decisivo per la fine di questi inutili e dannosi test e per la sorte delle migliaia di animali ancora uccisi in questo ambito sperimentale, ma il divieto europeo rischia di slittare di altri 10 anni: Parlamento e Commissione UE potrebbero seguire il discutibile parere di esperti che sembrano favorevoli a un ulteriore posticipo del divieto, andando anche contro l’opinione pubblica che rappresentano, dichiaratasi fortemente contraria alla vivisezione soprattutto in questo ambito, e contro la sempre più ampia parte del mondo scientifico contraria ai test su animali – dichiara Michela Kuan, biologa e responsabile LAV vivisezione – La LAV vuole scongiurare questo rischio, che comporterebbe un ritardo nel progresso della ricerca e in termini di sicurezza: il 9-10 aprile, in tante piazze d’Italia, i cittadini con una semplice firma possono aiutarci a difendere il bando europeo definitivo dei test cosmetici su animali”.
In ambito cosmetico, i test di tossicità e sicurezza per il consumatore sono ancora troppo legati all’obsoleto e fuorviante modello sperimentale animale, infatti sono ancora possibili (almeno fino a marzo 2013) in Europa 5 test di tossicità molto invasivi che espongono l’animale alla sostanza da esaminare, tramite contatto, ingestione o inalazione forzata per lunghi periodi al termine del quale vengono soppressi. Questi esperimenti oltre ad essere crudeli sono scientificamente non indicativi, come dimostrano i dati allarmanti di reazioni avverse e allergie nell’uomo non preventivate sull’animale. Sperimentare la sicurezza di una materia prima su un’altra specie diversa per anatomia, fisiologia, peso, ciclo vitale e metabolizzazione è non solo fuorviante, ma anche pericoloso.
Sono alcune decine le aziende, nazionali ed estere, anche appartenenti alla grande distribuzione e di facile reperibilità sul mercato, che hanno aderito allo Standard internazionale “Stop ai test su animali”: sono tutte indicate sulla Guida pratica ai cosmetici non testati su animali, distribuita gratuitamente dalla LAV e reperibile anche qui.