“In buone acque”. Hera presenta il report sulla qualità dell’acqua del rubinetto
Hera presenta la quinta edizione del report “In buone acque”, in anteprima al Bologna Water Design, la kermesse ‘fuori-fiera’ del CERSAIE dedicata al design dell’acqua, che si terrà dal 23 al 28 settembre. Attraverso un percorso espositivo realizzato all’interno del chiostro del palazzo ex Ospedale Bastardini di Via D’Azeglio (dove si terranno tutte le conferenze dell’evento) la multiutility racconterà i contenuti della pubblicazione che ogni anno rendiconta la qualità dell’acqua di rubinetto e i controlli messi in campo per garantirla. Nel 2012 le analisi effettuate su tutta la filiera di produzione dell’acqua potabile, che va dalle fonti alla distribuzione, sono state 620.521, pari a 1.700 al giorno. Il 99,6% dei controlli effettuati da Hera e Ausl attraverso i laboratori Arpa è risultato conforme alla legge. I laboratori del Gruppo sono operativi 7 giorni su 7 ed effettuano più di 900 analisi al giorno sulle acque potabili, avvalendosi di 80 tecnici specializzati.
L’Italia con i 188 litri di acqua in bottiglia bevuti procapite nel 2011 detiene il primato europeo quale nazione con il più alto consumo di acqua in bottiglia (l’80% delle quali sono di plastica con evidenti impatti in termini di rifiuti prodotti). L’obiettivo del report che sarà distribuito in tutti i 227 comuni in cui Hera gestisce il servizio idrico, per un bacino complessivo di oltre 3 milioni di utenti, è quello di far conoscere tutte le attività svolte da Hera per garantire la qualità dell’acqua distribuita e promuovere un consumo più consapevole e sostenibile.
Il report ‘In buone acque’ è disponibile on line, sul canale del sito Hera dedicato all’acqua. Può essere consultato nei principali sportelli clienti del Gruppo Hera e viene distribuito nelle scuole che collaborano con la multiutility nei progetti di educazione ambientale. Sempre sul sito di Hera è ancora possibile leggere il Dossier sull’Acqua, un approfondimento a 360 gradi che parla anche di investimenti, tariffe e modelli di gestione.
Per far conoscere ai cittadini la qualità e salubrità dell’acqua erogata dai 31.340 chilometri di rete acquedottistica, Hera ha stilato una ‘carta d’identità’ che, grazie a 328.168 analisi effettuate nel 2012 dai laboratori del Gruppo, è in grado di indicare al consumatore finale le caratteristiche dell’acqua distribuita. L’etichetta dell’acqua di rubinetto distribuita in ciascun comune è pubblicata sia sulle bollette spedite a casa degli utenti, sia sul sito internet aziendale. Hera appone quindi alla sua acqua un’etichetta a garanzia dell’affidabilità di ciò che si beve ogni giorno. Nel report “In buone acque” sono pubblicati anche i risultati dei controlli effettuati dalle Aziende Usl che confermano l’ottima qualità dell’acqua di rubinetto. Per le sue qualità, l’acqua erogata da Hera può essere classificata come oligominerale e a basso tenore di sodio.
Dal 2011 Hera sostiene le azioni di sensibilizzazione sul consumo di acqua del rubinetto, cofinanziando l’installazione di 9 ‘Sorgenti Urbane’ e 25 ‘Case dell’acqua’ in diversi Comuni serviti dal sistema idrico aziendale. Nel 2012 sono state attivate 6 sorgenti urbane e 7 case dell’acqua. Nel 2012 questi impianti hanno distribuito 6,2 milioni di litri di acqua corrispondenti a 4,4 milioni di bottiglie di plastica da 1,5 litri l’una. L’acqua erogata dalle sorgenti pubbliche proviene direttamente dalla rete acquedottistica e può essere refrigerata o gasata. Le fonti, inoltre, costituiscono un luogo di aggregazione pubblica utile a favorire la socializzazione ed il diffondersi delle buone pratiche civili.
I dipendenti Hera, già dal 2008, hanno contribuito al risparmio di plastica e alla tutela dell’ambiente: il progetto Hera2O, infatti, promuove l’uso dell’acqua di rubinetto attraverso erogatori installati nelle mense e negli uffici. Nel 2012 negli uffici aziendali sono state bevute 450.000 tonnellate di acqua di rubinetto, evitando la produzione di 650.000 bottiglie in PET, l’equivalente del risparmio energetico di circa 44 tonnellate di petrolio, 122 tonnellate di CO2 non immessa in ambiente e 430 cassonetti in meno da gestire. Questa buona pratica se applicata a livello nazionale consentirebbe di risparmiare circa 6 miliardi di bottiglie in plastica all’anno necessarie a contenere gli 11,3 miliardi di litri di acqua minerale consumati in Italia nel solo 2011.
Dal 2005 al 2012 la percentuale di cittadini che beve l’acqua del rubinetto (esclusivamente oppure assieme alla minerale) è cresciuta sensibilmente passando dal 47% al 54%. Secondo una ricerca svolta dall’azienda nel 2012 il 33% degli utenti intervistati beveva solo acqua del rubinetto mentre il 21% la accompagnava alla minerale. Preferire l’acqua di rubinetto genera vantaggi economici e ambientali. Nel 2012 il costo di 1.000 litri d’acqua del rubinetto era di 1,62 euro, mentre l’equivalente quantitativo d’acqua in bottiglia costava 300 euro.