Trilemma energetico: secondo il WEC energia sicura, accessibile e sostenibile grazie alle smart grid
Il World Energy Council (WEC) ha pubblicato un nuovo rapporto dal titolo “Smart Grids: Best Practice Fundamentals for a Modern Energy System”, presentato in occasione della riunione con le autorità coreane, tenutasi il 11 e 12 ottobre scorso a Daegu in Corea del Sud, per organizzare il prossimo congresso mondiale WEC che sarà convocato (proprio a Daegu) dal 13 al 17 ottobre 2013 e dedicato alle “azioni che devono essere prese oggi per la sicurezza energetica di domani”.
Nella presentazione del rapporto è stato evidenziato che le smart grid sono di rilevanza prioritaria per dare una concreta risposta al “trilemma energetico”: energia sicura, energia accessibile, energia rispettosa dell’ambiente, un trilemma particolarmente critico nei paesi emergenti come Cina, India, Brasile e altri.
Nel discorso dei rappresentanti WEC, la Corea è stata indicata come esempio pioneristico delle buone pratiche di attuazione di progetti dimostrativi delle smart grid. Il progetto dimostrativo in corso nell’isola di Jeju è, infatti, un esempio concreto di successo grazie all’azione combinata del settore pubblico e privato. La smart grid realizzata risponderà ai bisogni energetici di circa 6.000 abitazioni e dimostrerà la possibilità di commercializzazione, anche all’estero, del know-how coreano acquisito. Per il futuro, su un orizzonte temporale esteso fino al 2030, il Governo coreano ha approvato un programma per promuovere le tecnologie più avanzate necessarie alla realizzazione delle smart grid, compresa la possibilità di quelle in corrente continua.
Come illustrato nel rapporto, diversi sono i motivi che impongono lo sviluppo e la realizzazione di smart grid. Nei paesi industrializzati la spinta proviene soprattutto dalle necessità legate all’efficienza energetica e a una crescita economica a basse emissioni di anidride carbonica, ma anche dalla necessità di modernizzazione delle reti e delle infrastrutture elettriche che, nella maggior parte di paesi industrializzati, sono obsolete e non più adeguate alle nuove esigenze e prospettive di sviluppo. Nei paesi emergenti, invece, l’impulso verso le smart grid deriva soprattutto dall’esigenza di dotare i propri territori di infrastrutture elettriche efficienti, per garantire a tutta la popolazione l’accesso all’energia elettrica e consentire una rapida crescita della qualità della vita dei cittadini. In entrambi i casi (paesi industrializzati ed emergenti) l’obiettivo comune è di sviluppare le nuove tecnologie per le energie rinnovabili e la generazione distribuita che le reti intelligenti sono in grado di favorire e accelerare.
Il report WEC identifica, per i diversi paesi presi in considerazione (e trattati più in dettaglio negli allegati), i principali “driver” che faciliteranno la realizzazione delle smart grid in futuro, mettendo in evidenza le diverse “best practices” già esistenti, oltre che in Corea, anche in Europa, Nord America, Giappone, Cina, India e Brasile.
Tra le buone pratiche citate dal rapporto figurano quelle dell’Unione Europea nell’ambito del Settimo Programma Quadro che ha finanziato alcuni progetti dimostrativi, tra cui due (Grid4EU e EcoGrid) che hanno come obiettivo lo sviluppo di tecnologie avanzate per le smart grid e l’ottimizzazione del funzionamento delle reti di distribuzione in presenza di generatori di energia rinnovabile.
Nel Nord America, sia USA che Canada, le “best practices” riguardano le strategie di promozione di progetti dimostrativi che stimolano l’iniziativa privata e i meccanismi di mercato. L’esempio è quello della General Electric (GE), che ha siglato diverse partnership con alcune città della Georgia e ha avviato un progetto cofinanziato dal Department of Energy (DoE) per l’efficientamento del funzionamento della rete elettrica. Per il Giappone, dopo l’incidente di Fukushima, viene evidenziato lo sforzo verso le energie rinnovabili e i diversi progetti dimostrativi di smart grid in quattro città del paese.
Per quanto riguarda i paesi emergenti sono riportate le iniziative della Cina che si avvale, per lo sviluppo delle reti intelligenti, di un grande piano nazionale di elettrificazione del 90% del territorio, in modo da rendere accessibile l’energia elettrica ad almeno un miliardo di persone entro il 2020. L’India ha, invece, scelto di sviluppare le Smart Grid attraverso una “Task Force” nazionale di coordinamento dello sviluppo delle migliori pratiche e mediante un “Forum delle Smart Grid”, un consorzio di operatori pubblici e privati per accelerare l’attuazione dei progetti operativi. Infine, il Brasile viene citato come esempio perché, pur in assenza di meccanismi di finanziamento governativi, ha realizzato progetti dimostrativi di smart grid attraverso incentivi che hanno stimolato meccanismi di mercato.
“Il quadro descritto – ha affermato Giorgio Graditi esperto ENEA di reti elettriche intelligenti – mostra che lo sviluppo delle smart grid, che vedono fonti rinnovabili e generazione distribuita come loro principali drivers, rappresenta un passaggio chiave per la transizione verso un modello low carbon, caratterizzato da una massiva e diffusa presenza di generazione da fonti energetiche rinnovabili”. “L’evoluzione verso la rete intelligente richiederà tempi lunghi e investimenti importanti – ha aggiunto Graditi – tuttavia le smart grid possono generare benefici notevoli considerando l’effetto moltiplicatore nella resa di ciò che si spende. Le ricadute positive potranno essere ancora maggiori, se si considerano benefici quali la creazione di posti di lavoro e il conseguente volume di affari che le smart grid sono in grado di originare in un percorso di rivoluzione del sistema elettrico per l’affermazione di un nuovo modello energetico”.