Il Festival Oriente Occidente ripensa l’eco-compatibilità
Linguaggi si presenta ancora una volta non solo come luogo e spazio di confronto e dialogo su temi importanti ma anche come sezione del Festival Oriente Occidente che per un momento abbandona gli aspetti artistici per entrare nel vivo della realtà contemporanea toccandone alcuni nodi scoperti e aspetti che interessano la quotidianità di tutti. Infatti dal 2 al 6 settembre, alle ore 17, presso il Palazzo della Fondazione Cassa di Risparmio in piazza Rosmini a Rovereto si parla di “Ambiente, dal locale al globale. Come ripensare le eco-compatibilità”.
Il Festival invita alcuni dei maggiori esperti in materia a fare il punto della situazione sulle questioni ambientali più urgenti dei nostri giorni come la bioedilizia della casa e della città, le eventuali soluzioni per l’annosa questione dell’inquinamento metropolitano, il paventato ritorno dell’energia nucleare, le possibilità di investire sulle energie rinnovabili, senza dimenticare la Green Economy e l’analisi dei cambiamenti climatici del pianeta.
E a discuterne sono Ermete Realacci, Paolo Berdini, Angelo Bonelli, Gianni Silvestrini, Massimo De Maio.
Si comincia giovedì 2 settembre con l’incontro dal titolo Green Economy. Un’idea di futuro per affrontare la crisi che prende spunto dall’attuale crisi dell’economia mondiale per porre la domanda “e adesso cosa è possibile produrre?”. A parlarne sarà Ermete Realacci.
Venerdì 3 settembre Gianni Silvestrini si occuperà di “Speranze e disincanto del post Copenaghen. In attesa del prossimo summit mondiale sul clima” . Al centro ovviamente il tema degli impegni assunti dai grandi produttori di anidride carbonica del pianeta lo scorso dicembre nel summit di Copenaghen.
Agli occhi di molti un fallimento per gli obiettivi ridotti dei Paesi ricchi a cui si è contrapposto un consolidamento del fronte dei Paesi in via di sviluppo che intendono proteggere la propria crescita economica. La domanda ora è: “Che cosa possiamo aspettarci dal prossimo vertice mondiale sul clima?”
L’incontro di sabato 4 settembre è affidato ad Angelo Bonelliche tratterà quest’anno di “Inquinamento e metropoli. Un binomio obbligato o un’incapacità di gestione?”, durante il quale lancerà uno sguardo all’aumento diffuso delle città con oltre un milione di abitanti e al concomitante peggioramento delle condizioni di vivibilità: dall’aria che si respira agli alimenti che si mangiano e alla fruibilità dei servizi.
Al centro di un dibattito aperto e, soprattutto ora, molto acceso anche nel nostro Paese c’è il confronto “Nucleare vs fonti rinnovabili“ di domenica 5 settembre. In una società che si confronta con una richiesta sempre maggiore di energia, senza però eliminare sprechi e uso irrazionale, cresce il fronte di chi vuole ricorrere all’energia dell’atomo. Ma è questa la strada? L’Europa richiede per il 2020 di ridurre di 1/5 i gas serra e produrre il 20% dell’energia da fonti rinnovabili così come ridurre della stessa percentuale i consumi. Proprio quest’ultima voce comporterebbe un risparmio di oltre 65 miliardi di euro al netto degli investimenti. In uno scenario energetico e climatico è conveniente investire in centrali nucleari di terza generazione? Il tema è affrontato da Massimo De Maio.
A chiudere la rassegna, lunedì 6 settembre, è Paolo Berdini che si occupa de “La rivoluzione della bioedilizia. Case, quartieri, città sotto il segno dell’eco-compatibilità”. Berdini non solo spiegherà cosa si intende per bioedilizia ma cercherà di esporne i vantaggi e l’obiettivo che si pone di migliorare benessere e qualità della vita, oltre a perseguire la riduzione dell’inquinamento e dei consumi. La bio-edilizia e la bio-architettura saranno inoltre l’occasione per ripensare il modello di sviluppo delle nostre città e dei nostri quartieri, troppo spesso vittime dell’abusivismo edilizio, del degrado urbano e dell’assenza di attenzione al tema del “buon vivere” dei cittadini.