I Paesi più attraenti per gli investimenti nelle rinnovabili
È ancora la Cina il Paese più attraente per gli investimenti in fonti rinnovabili. Il grande Paese asiatico conferma la sua posizione, sopravanzando di parecchi punti gli USA, la Germania e l’India, rispettivamente al secondo, terzo e quarto posto. La classifica delle top ten vede poi a pari merito, al quinto posto, Italia e Gran Bretagna, seguite da Francia, Canada, Spagna e Svezia.
È quanto emerge dall’ultima edizione del Renewable Energy Country Attractiveness Index realizzato da Ernst & Young, il quale, pur non registrando stravolgimenti rispetto al precedente Indice, dello scorso maggio, rileva alcune novità interessanti.
In primo luogo viene evidenziato, per la prima volta in cinque anni di rilevazioni, una riduzione record del livello di attrattività in almeno 20 Paesi (compresa la Cina) su 35 analizzati.
La contrazione è stata particolarmente evidente per gli Stati Uniti, dove – nonostante l’interesse per gli investimenti sia cresciuto in seguito all’entrata in vigore dello “Energy Improvement and Extension Act”, che prevede la proroga degli sgravi fiscali per gli investimenti in energia rinnovabile – la crisi economica ha avuto forti ripercussioni.
Questa situazione ha permesso alla Germania di assumere quasi automaticamente il ruolo di destinazione più attraente tra i Paesi occidentali, soprattutto come conseguenza della tariffazione speciale in vigore nel Paese, che rende il mercato più flessibile.
Significativa la performance dell’Italia, che resta stabile al quinto posto ma migliora di due punti il proprio indice.
In miglioramento di una posizione anche la Gran Bretagna, dove l’interesse per gli investimenti è cresciuto in seguito all’annunciata proroga fino al 2037 dell’impegno per le rinnovabili, unitamente alla prevista entrata in vigore di una nuova tariffa speciale a favore dei piccoli impianti eolici, fino a 5 MW di potenza.
Secondo la rilevazione di Ernst & Young, comunque, a livello mondiale la crescita delle rinnovabili appare destinata a proseguire, sebbene a ritmo meno sostenuto del passato, e sempre che gli Stati Uniti non frenino vistosamente sui piani previsti, come invece i più recenti orientamenti dell’amministrazione USA lasciano temere. In tal caso le ripercussioni su tutto il settore potrebbero essere molto pesanti.
Da segnalare la performance della Romania, che scala 5 posizioni grazie all’introduzione di nuovi meccanismi di incentivazione.