Greenpeace: le immagini di un anno di battaglie per l’ambiente
Anche per Greenpeace si chiude un anno intenso di battaglie, con piccole e grandi vittorie a celebrazione dei 30 anni dell’associazione in Italia e 45 nel mondo. Per il ramo italiano, in particolare, il 2016 si è aperto con un segnale positivo: ventisette aziende del distretto di Prato, il più grande distretto tessile d’Europa, hanno sottoscritto lo standard Detox, il più elevato per una produzione senza sostanze tossiche nel settore dell’abbigliamento.
A maggio Greenpeace ha poi reso pubblici alcuni testi negoziali del TTIP, sino ad allora segreti, per assicurare la necessaria trasparenza e promuovere un dibattito informato su un trattato che potrebbe mettere a rischio clima, ambiente e sicurezza dei consumatori.
Nel corso dei 12 mesi l’associazione ha poi protestato pacificamente contro le trivellazioni petrolifere offshore, contrastando “l’assalto dei petrolieri a tratti di mare considerati dalla comunità scientifica internazionale come tra i più ricchi di vita del Mediterraneo”, come quello nel Canale di Sicilia tra Capo Passero e Malta. E ha contribuito ad accendere i riflettori sulla minaccia di un progetto di centrale a carbone a Saline Joniche, in Calabria, annullato proprio nelle ultime settimane.
L’ammiraglia Rainbow Warrior ha navigato da Bari a Lampedusa, consegnando all’isola un impianto fotovoltaico da 40 kW (oggi già operativo) acquistato grazie a un crowdfunding a cui hanno preso parte quasi mille persone, per ribadire il messaggio di un futuro energetico 100% rinnovabile.
Greenpeace ha infine denunciato il miope sovrasfruttamento del mare e i metodi distruttivi usati per pescare il tonno che finisce nelle scatolette, si è battuta contro la distruzione delle foreste indonesiane per produrre olio di palma e contro l’uso scriteriato in agricoltura del pericoloso erbicida glifosato. A livello internazionale è riuscita, insieme alla popolazione indigena locale, a bloccare la costruzione di una gigantesca diga idroelettrica a São Luiz do Tapajós, un progetto che avrebbe stravolto il cuore dell’Amazzonia, causando danni irreversibili per l’ambiente e minacciando le terre e la sopravvivenza di chi le abita.
Ecco qui alcune immagini significative del 2016…