Greenpeace crea la mappa interattiva sul “rischio nucleare”
A pochi giorni dal primo anniversario dell’incidente nucleare di Fukushima, Greenpeace lancia la mappa interattiva “Quanto sei a rischio?” che mostra come milioni di persone vivano nelle vicinanze di un reattore nucleare. L’Associazione ambientalista vuole avvertire, con questo messaggio, che tutte queste persone sono in pericolo: vivono in un’area che, in caso di incidente nucleare, potrebbe venire altamente contaminata ed essere quindi evacuata.
La tesi di fondo è che non ci sono reattori nucleari sicuri: Greenpeace ricorda come gli ultimi sessant’anni siano stati costellati di incidenti nucleari, piccoli e grandi, come Fukushima, Cernobyl e Three Mile Island, e molti altri casi in cui il disastro è stato solo sfiorato.
Solo sei anni fa in Svezia uno dei reattori della centrale nucleare di Forsmark ha rischiato di arrivare pericolosamente vicino alla fusione del nocciolo a causa di un guasto ai sistemi di sicurezza, causato da un semplice black-out di corrente. Nelle ultime settimane, il direttore della centrale nucleare Fukushima Daini, sorella della centrale di Fukushima Daichi, ha ammesso che anche il suo impianto è stato vicino alla fusione nelle ore successive al terremoto e allo tsunami dell’11 marzo.
Greenpeace è dunque convinta che solo grazie a questi “colpi di fortuna” o disastri sfiorati che la lobby dell’industria nucleare continua ad affermare che quella dell’atomo è “un’energia sicura”. E ribadisce che “non si può essere sempre fortunati e, come Fukushima ci ha dimostrato, il nucleare sicuro non esiste”. ”L’unico modo per evitare un altro incidente come quello di Fukushima è chiudere gradualmente tutte le centrali nucleari e sostituire l’energia dell’atomo con l’efficienza energetica e la produzione da fonti rinnovabili”.