Grande successo della Formula E a Roma. Campionato elettrico in crescita
Il neozelandese Mitch Evans, del team Panasonic Jaguar, si è aggiudicato sabato 13 aprile il Gran Premio di Roma, settima tappa del campionato mondiale ABB FIA Formula E, “la formula 1 delle auto elettriche”. Al secondo posto Andrè Lotterer su DS Techeetah e al terzo Stoffel Vandoorne del team HWA Racelab.
Secondo le stime degli organizzatori la gara è stata seguita dal vivo da 35.000 spettatori (20.000 biglietti venduti, più altri 15.000 distribuiti in omaggio), a cui ne vanno sommati altri 35 milioni che hanno seguito l’E-Prix di Roma davanti alle televisioni di tutto il Pianeta (con un aumento di circa 1 milione di spettatori rispetto al 2018). Un successo crescente per questo nuovo campionato che porta in pista le monoposto elettriche, sui circuiti cittadini di tutto il mondo, per veicolare un messaggio di innovazione e sostenibilità ambientale. In Italia la corsa è stata trasmessa in chiaro da Mediaset su Italia 1 e ha registrato un audience in linea con quella dell’anno scorso, quando la gara dell’Eur era stata vista da 1,5 milioni di telespettatori (9% di share).
Alejandro Agag, presidente e fondatore della competizione, ha dunque confermato il ritorno a Roma nel 2020 e la firma del contratto con Parigi (dove i team si sposteranno il 27 aprile) per altri tre anni. Mentre addirittura Bernie Ecclestone, lo storico patron dei circuiti FIA tradizionali – un tempo scettico sull’iniziativa – ha dovuto riconoscere che quello della Formula E è un “format” che “sta progredendo molto” e potrebbe, a breve, insidiare la Formula 1. Secondo Ecclestone, anche dal punto di vista del business, “ci sono più possibilità di grandi espansioni e maggiori opportunità commerciali per la Formula E rispetto a quelle della Formula 1”. Come dire che gli sponsor, sempre più consapevoli dell’importanza di una transizione verso la green economy, ormai preferiscono legare il proprio brand ad un evento “pulito e silenzioso”, che suggerisce stili di vita alternativi e più salubri, piuttosto che al vecchio rombo di motori inquinanti, simbolo dell’era fossile.
“Abbiamo la necessità dell’auto elettrica, per riportare il silenzio della natura e l’aria pulita nelle nostre città – ha dichiarato Mario Moretti Polegato, fondatore e presidente dell’azienda trevigiana Geox, ormai un colosso che esporta scarpe in tutto il mondo e che ha scelto di diventare main sponsor della Formula E di Roma, partecipando anche alla competizione con il team Geox Dragon, nato dall’alleanza con Jay Penske, icona delle corse americane. “La Formula E è molto più di una gara – ha aggiunto Moretti Polegato – è una piattaforma per diffondere un concetto. Una formula educativa per trasmettere ai giovani, e non solo, le capacità della trazione elettrica”.
Un altro esperto del settore, Dieter Gass, responsabile dell’Audi Motorsport, ha confermato di vedere ottime prospettive di crescita per la Formula E nei prossimi due/tre anni, tanto che “arriveranno anche Porsche e Mercedes e la competizione aumenterà”.
Rispetto allo scorso anno, quando ogni pilota doveva cambiare monoposto durante la gara (perché l’energia della batteria non consentiva altrimenti), si è inoltre raggiunto un significativo miglioramento delle tecnologie, che consente ai team, per la prima volta, di arrivare fino al traguardo senza cambiare vettura. Un salto di qualità che sta interessando progressivamente anche i modelli di auto elettriche in vendita al pubblico.
Redazione Greenews.info