Gorbaciov: Parigi ultima possibilità contro il global warming
«Lavoriamo insieme per ottenere il miglior risultato possibile dalla COP 21 di Parigi». Così Mikhail Gorbaciov ha incoraggiato i partecipanti all’assemblea generale di Green Cross che, dal 4 al 7 ottobre, ha riunito a Ginevra rappresentanti ed esperti delle oltre 30 sedi del network ambientalista fondato dall’ex leader sovietico nel 1992.
Nell’occasione i soci sono stati chiamati a votare i nuovi componenti del consiglio direttivo, che rimarranno in carica per i prossimi due anni. Tra le conferme quella del Presidente di Green Cross Italia Elio Pacilio, mentre il naturalista Ernst Ulrich von Weizsäcker, co-presidente del Club di Roma, e l’esperto di sviluppo sostenibile Ashok Khosla, già presidente dell’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), fanno il loro primo ingresso nel board internazionale.
Insieme alle alte cariche dell’associazione gli amici più cari, politici, filosofi, economisti, scienziati e innovatori di tutte le nazionalità, tra i quali Jean-Michel Cousteau (oceanografo e presidente di Green Cross Francia), Corinne Lepage (già Ministro francese dell’Ambiente), Roberto Peccei (docente di Fisica e Astronomia presso la University of California e vice-presidente del Club di Roma), Jean Ziegler (relatore speciale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite) e moltissimi altri, che hanno avuto modo di confrontarsi durante la conferenza internazionale “For a Green and Inclusive Economy”, tenutasi al Centro internazionale dei congressi (CICG) di Ginevra.
«Parigi è l’ultima possibilità per contenere l’aumento di temperatura entro i due gradi centigradi, rispetto ai livelli pre-industriali». È il monito lanciato da Gorbaciov durante l’assemblea, in vista della “COP 21”, la Conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici che si terrà dal 30 novembre all’11 dicembre a Parigi.
«Ciò che serve oggi – ha aggiunto il premio Nobel per la Pace – è un dialogo basato sulla consapevolezza del nostro destino comune e sulla comune esposizione a nuove minacce, piuttosto che focalizzarci su inutili lamentele, recriminazioni e frustrazioni reciproche. Dobbiamo mettere da parte i pregiudizi ereditati dalla Guerra Fredda e lavorare insieme per creare un nuovo sistema globale di responsabilità, visione e solidarietà».
Per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei cambiamenti climatici, alla fine del dibattito è stato proiettato il film “The Pursuit of Endurance” (il nome è ispirato alla nave utilizzata nel 1914 dall’esploratore antartico Ernest Henry Shackleton), prodotto da Luc Hardy (Green Cross Francia), veterano di spedizioni polari in Artide e Antartide.
Non meno importante è stata la cerimonia dei “Green Star Awards”, il premio promosso da Green Cross, OCHA e UNEP a chi opera per prepararsi e rispondere ai disastri ambientali, che quest’anno è stato assegnato ad Hasan Mahmud, membro del Parlamento e già Ministro dell’Ambiente del Bangladesh, per i notevoli progressi compiuti nel Paese per ridurre la vulnerabilità e l’impatto ambientale di inondazioni e uragani. Tra le iniziative messe in campo da Mahmud il programma di rimboschimento costiero, che ha permesso di triplicare il numero di alberi piantati ogni anno (da 45 a 143 milioni), mitigando i fenomeni di erosione e dissesto idrogeologico.