Food Wine Design Week: le Langhe guardano a Expo 2015
Si è conclusa lunedì 9 giugno, ad Alba, la prima edizione della Food Wine Design Week, un evento internazionale diffuso sul territorio che intende legare la tradizione enogastronomica delle Langhe alle innovazioni del design italiano, in vista dell’Expo 2015 di Milano. Uno sguardo al passato per cercare di ridefinire uno stile di vita italiano futuro legato al territorio e alla bellezza.
Protagonisti dell’iniziativa Aldo Cingolani, CEO Bertone Design e Presidente dell’Associazione Food Wine Design, e Franco Miroglio, proprietario della Tenuta Carretta di Piobesi d’Alba, in collaborazione con l’imprenditore asiatico Muneaki Masuda, fondatore e presidente di CCC (Culture Convenience Club), società che opera in Giappone con il marchio Tsutaya, una catena di librerie e multimedia che conta circa 1.468 punti vendita.
Masuda, presidente onorario dell’associazione organizzatrice – che dal 6 al 9 giugno ha portato nelle Langhe chef stellati e designer mondiali in un mix di cultura, cibo e vino – ha annunciato, al termine della manifestazione, che il primo dei suoi centri culturali che aprirà in Italia verrà realizzato, a breve, proprio ad Alba, in Piemonte, per poi proseguire su Milano e altre località italiane.
Obiettivo dell’iniziativa, del resto, è quello di unire le eccellenze italiane alle competenze ed il prestigio di realtà imprenditoriali internazionali per lanciare un nuovo messaggio (mutuato anche dall’esperienza di Slow Food, non a caso nata a Bra, nel Roero): percepire l’alimentazione, “di qualità” come qualcosa che appartiene ad una cultura antica e moderna al tempo stesso.
Cingolani, Masuda e Miroglio hanno organizzato ad Alba, Pollenzo, nei poderi e nelle cantine Oddero a La Morra, nella Borgata Cerequio, a Serralunga d’Alba, a Piobesi d’Alba, a Barolo, cinque giorni di incontri, mostre, degustazioni, assaggi, workshop, conferenze e seminari, exhibit e divagazioni tra colline e castelli per confrontarsi sulla nuova vocazione all’eccellenza di alcuni settori produttivi italiani e condurre il pubblico alla scoperta di meravigliose cantine, nascoste tra le vigne, che custodiscono oggetti capaci di avvicinare l’uomo ai sapori della natura. La Banca del Vino di Pollenzo ha organizzato, in parallelo, al suo interno la mostra “Nudi o Vestiti, Comunicare con il packaging” per riaffermare come la forma di un oggetto commerciale possa diventare un elemento di sostenibilità, ma anche di cultura.
Non tutti sanno, infatti, che in una delle aree con la più alta densità di castelli del mondo nascono anche le idee del cibo e delle sue sfumature, degli usi alimentari, dei piatti, dell’arredamento, delle stesse cucine. E’ qui, tra queste tenute millenarie, che, di generazione in generazione, assieme al piacere del gusto, al valore simbolico del cibo, il design affina l’esperienza gastronomica. L’esperienza di un modo di vivere, in attesa di portare i vini all’esperienza mondiale di ‘Expo 2015’.
Secondo Franco Miroglio “l’obiettivo del FWD è di fare sistema perché in questa Italia così in crisi è l’unico modo per riuscire a rialzarsi. Non si tratta di un evento che parla solo di cibo o di vino, ma di un’iniziativa che mette insieme le eccellenze del Made in Italy inteso come espressione di uno stile di vita che ci è riconosciuto nel Mondo”. Mentre Cingolani ricorda, con orgoglio imprenditoriale, che “il FWD è un evento completamente finanziato dai privati con un investimento di circa un milione di euro. Un’iniziativa che unendo cibo, vino e design, tutte eccellenze italiane, ha attirato l’attenzione sia internazionale che delle altre regioni italiane” tanto che l’Associazione ha già ricevuto contatti per riproporre il format in altri contesti territoriali.