I ciclisti entrano in campagna elettorale: un gruppo interparlamentare per la mobilità in bici
La FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta entra nella campagna elettorale, per chiedere più attenzione alle due ruote: “Come da copione – spiega l’associazione – nemmeno questa volta si parla di mobilità sostenibile nei programmi elettorali delle prossime elezioni politiche“. Per questo, la Fiab sta contattando uno per uno i candidati, capilista o con buone possibilità di essere eletti, e che negli anni hanno dimostrato sensibilità e attenzione verso i temi della mobilità ciclistica attraverso atti concreti, per chiedere loro di sottoscrivere un impegno morale a sostegno della ciclabilità e della “mobilità nuova”. Il documento che viene proposto è infatti il “Decalogo mobilità nuova: iniziative legislative e di Governo”, discusso e approvato a Reggio Emilia nei giorni 5 e 6 ottobre 2012, nel corso degli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova, promossi dall’Anci in collaborazione con Fiab, Legambiente e Salvaiciclisti.
Di quei 10 punti, in particolare, la Fiab che si occupa principalmente di ciclabilità, “ritiene prioritario un impegno di Parlamento e Governo su 6 di quei 10 punti, che sono i temi su cui si batte da anni”, a partire dall’istituzione del Servizio nazionale per la mobilità ciclistica e dalla revisione organica del Codice della Strada e delle norme tecniche. L’associazione chiede anche l’aggiornamento della legge di finanziamento sulla mobilità ciclistica e l’equiparazione della bicicletta al trasporto pubblico nell’infortunio in itinere per raggiungere il luogo di lavoro. Infine, tra le richieste ci sono monitoraggio e attenzione alla sicurezza stradale e la promozione e valorizzazione del turismo sostenibile attraverso la realizzazione della rete ciclabile nazionale “BICITALIA”.
“Stiamo contattando in tutte le regioni candidati che già hanno fatto qualcosa di concreto per la mobilità in bicicletta e abbiamo già una ventina di adesioni ad un documento. l nostro obiettivo è raggiungere quota 50. Pubblicheremo sul nostro sito i nomi dei candidati che hanno dichiarato il loro sostegno. Una volta eletti, l’obiettivo è ricostituire il “Gruppo interparlamentare per la mobilità ciclistica” con cui avere un filo diretto e continuo per iniziare a lavorare insieme sui punti del decalogo ma, soprattutto, riprendere i numerosi progetti di legge mai approvati, a partire dal riconoscimento della tutela giuridica dell’infortunio in itinere in bicicletta, a sostegno del quale ci sono più di 100 adesioni di enti locali e territoriali”, spiega il presidente nazionale Fiab Antonio Dalla Venezia.