I nuovi Orizzonti del Festival della Scienza di Genova
Dopo aver esplorato i confini del tempo nell’edizione 2009 dedicata al Futuro, il Festival della Scienza si focalizza quest’anno sul tema dello spazio, scegliendo Orizzonti come parola chiave dell’ottava edizione, in programma a Genova dal 29 ottobre al 7 novembre 2010. Ideato e organizzato dall’Associazione Festival della Scienza in partnership con Regione Liguria, CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, Comune di Genova, Provincia di Genova e Compagnia di San Paolo e con la collaborazione del partner fondatore Telecom Italia, il Festival esplora gli Orizzonti come metafora del traguardo della scienza: mete sempre nuove, ignote e sfuggenti che fanno da stimolo per una ricerca incessante, che vuole superare le conoscenze acquisite e avvicinarsi sempre più alla verità. Come insegna Popper, la scienza è perfettibile e procede per ipotesi ed errori: come potrebbe non essere di larghe vedute e ancora più ampi… orizzonti?
Il programma di quest’anno prevede oltre trecento eventi, che animano l’intero centro del capoluogo ligure, dalle piazze ai palazzi storici, dai musei ai teatri: Genova si apre per ospitare una scienza viva, pulsante, curiosa, che dialoga con i luoghi della società civile, con le discipline dello spettacolo, con i linguaggi della contemporaneità e con le sfide di quest’epoca problematica ma gravida di scommesse e possibilità.
La ricchezza del programma emerge fin dalla giornata d’apertura, in cui è atteso l’economista libanese Nassim Nicholas Taleb, autore dell’acclamata teoria del “cigno nero” sulla natura degli eventi inaspettati e sulla reazione umana nei loro confronti, seguito dall’astrofisico italo-americano Riccardo Giacconi, premio Nobel per la Fisica nel 2002, padre dell’astronomia a raggi X, protagonista di un intervento su come la tecnologia ci abbia permesso di estendere le osservazioni astronomiche a tutte le radiazioni dei corpi celesti. In serata, riflettori puntati sulla prima assoluta in Italia di Icaro ai confini del tempo, opera multimediale dell’astrofisico americano Brian Greene con musiche originali di Philip Glass, coprodotta con il World Science Festival di New York e realizzata grazie al contributo di ERG.
Tra mostre, conferenze, laboratori e spettacoli, il Festival offre al pubblico un percorso molto vario, attraverso cui scoprire i nuovi orizzonti. Ci sono exhibit come Laser. Luce oltre l’orizzonte, che a cinquant’anni dall’invenzione del laser ripercorre una delle più grandi scoperte scientifiche del ventesimo secolo; Mediterranean Science Garden, incentrato sulla biodiversità delle specie vegetali e sulla varietà di colture e tradizioni del Mediterraneo; Odissea, che riprende il lungo viaggio alla ricerca delle radici del sapere scientifico e filosofico attraverso Grecia, Libia, Egitto, Turchia, Italia e Verso l’orizzonte. Viaggi di popoli e cose tra Vicino Oriente e Mediterraneo Antico sull’incontro fra le culture (tutti eventi a cura del CNR PSC).
C’è la riflessione su un pianeta da salvare, nella mostra Elettri-città sulla città verde possibile, alimentata solo da fonti rinnovabili; c’è la tecnologia stupefacente che fa rivivere in 3D La conferma della regola, affresco duecentesco di Giotto in cui il visitatore può entrare in scena, attraversandolo e interagendo con i personaggi; c’è la magia del teatro ne Il viaggiatore onirico ispirato al romanzo Autunno a Pechino di Boris Vian, e in OrizzonTale, spettacolo nell’ambito di CircoScienza con l’attore Alessandro Benvenuti, la pianista Rita Marcotulli e il contrabbassista Furio Di Castri.
Non mancano poi, in forma rinnovata, gli appuntamenti premiati dall’interesse del pubblico nelle passate edizioni, come Sapori di scienza (che propone l’inatteso e affascinante connubio tra scienza e cucina, guidando lo spettatore fin alle origini dei nostri alimenti) e Sport e Scienza, una serie di laboratori per scoprire in maniera divertente quanta fisica, idrodinamica e matematica troviamo nello sport e quali proprietà chimiche e fisiche rendono i materiali sportivi capaci di migliorare i nostri risultati.
Il consueto momento di riflessione e approfondimento, con una lunga serie di conferenze e lectio magistralis, vanta quest’anno la presenza di Paul Davies, fisico, cosmologo e divulgatore del Progetto SETI sulla ricerca di vita aliena nell’Universo, di Bunker Roy, educatore indiano e fondatore del Barefoot College, dell’oncologa Funmi Olopade, della genetista Vanessa Hayes, dell’etologo Giorgio Celli, del direttore della Specola Vaticana José Funes, del fondatore del Whole Earth Catalog Stewart Brand, del logico e matematico Piergiorgio Odifreddi e del filosofo esperto di new media Maurizio Ferraris. Tra i tanti ospiti autorevoli, ci saranno anche il filosofo della scienza Alva Noë, il chimico britannico Peter Atkins, il matematico Ian Stewart e l’esperto degli effetti sociali ed economici di Internet Clay Shirky, che interverrà a una tavola rotonda sul web e sul futuro della comunicazione, insieme a Steward Brand e John Brockman, promossa da Edge Event.
Altro fil rouge del programma è il Mar Mediterraneo. Su invito del Ministero degli Affari Esteri, il capoluogo ligure inaugura a fine ottobre la prima edizione della Biennale del Mediterraneo, un grande format innovativo – tra cultura, industria e tecnologia – al quale il Festival della Scienza partecipa con una selezione di appuntamenti tematici, ospitando importanti personaggi provenienti dai paesi che si affacciano sul bacino, come l’immunologa egiziana Rashika El Ridi, lo storico della scienza di origine palestinese George Saliba, la biologa israeliana Hermona Soreq e lo stesso economista libanese Nassim Nicholas Taleb. I loro interventi si affiancano a mostre, laboratori e momenti di approfondimento per riscoprire i valori biologici, culturali e scientifici del Mediterraneo, inesauribile incubatore di civiltà e straordinario terreno di incontro, confronto e cooperazione tra il Nord e il Sud, l’Oriente e l’Occidente. Ripetendo la formula vincente delle ultime edizioni, anche quest’anno il Festival propone una struttura a percorsi tematici, per aiutare il pubblico a orientarsi di fronte a un’offerta estremamente articolata.
Tutti i suoi eventi – dai laboratori alle lectio, dagli spettacoli alle mostre – sono dunque organizzati in sei aree differenti, a seconda del loro contenuto: orizzonti dell’uomo, orizzonti della luce e della materia, orizzonti della tecnologia, orizzonti della vita, orizzonti dell’universo e orizzonti delle idee.