Energia dal mare: lo sviluppo nel prossimo quinquennio
Benché vi siano in corso di valutazione decine di progetti e proposte numerose ipotesi tecnologiche, lo sfruttamento dell’energia dal mare (onde e correnti di marea) stenta ancora a decollare. In pratica non si è ancora superata la fase di dimostrazione, prevalentemente in Gran Bretagna e in una manciata di altri Paesi.
I prossimi anni potrebbero però vedere l’avvio anche di questo mercato rinnovabile, limitatamente alle zone con maggiori risorse, cioè tipicamente quelle oceaniche.
Secondo il The Wave World & Tidal Market Report 2011-2015, prodotto dalla società di analisi finanziaria Douglas-Westwood, il volume degli investimenti nel settore dovrebbe decuplicare nei prossimi 5 anni, passando dai 52 milioni di dollari del 2010 a 500 milioni nel 2015. Complessivamente, il fatturato nel quinquennio 2011-2015 dovrebbe superare gli 1,2 miliardi di dollari (circa 880 milioni di euro).
Il rapporto rileva che gli impianti che entreranno in funzione nell’anno in corso sono il doppio di quelli del 2010 e che tra il 2011 e il 2015 saranno installati non meno di 150 MW per ricavare energia dal moto ondoso e dalle correnti di marea
Il Regno Unito rappresenta oggi il principale mercato, seguito a distanza da Canada e Stati Uniti.
Va comunque considerato il fatto che allo stato attuale i progetti di energia marina presentano costi elevati lungo tutta la catena di approvvigionamento e della produzione. Pertanto – precisa il rapporto – le reali prospettive di sviluppo sono fortemente legate all’andamento dei mercati finanziari nei prossimi due anni e al conseguente grado di fiducia che gli investitori vorranno accordare a tecnologie la cui maturazione va considerata nel lungo termine. Da questo punto di vista è dunque fondamentale che il settore possa beneficiare di un forte sostegno pubblico, probabilmente legato anche alla visibilità che la tecnologia saprà conquistarsi nell’ambito delle rinnovabili.