Ecolabel, alla BIT lezioni di sostenibilità
Anche Bit 2011, la Borsa Internazionale del Turismo di Milano, punta quest’anno su sostenibilità e turismo a impatto zero, parole chiave del convegno “Ecolabel per le strutture ricettive”, organizzato dal Comune di Milano e dall’Associazione Ideaazione.
Il 18 febbraio (alle 10.15) all’interno del Padiglione 3 (stand D 46-C 37) della Fiera di Rho, docenti e addetti ai lavori discuteranno sull’Ecolabel, elemento di migliore competizione o bluff? Nella giornata di venerdì verrà presentato anche un corso su come accedere al marchio.
Risparmio idrico, riduzione dell’inquinamento acustico, lampade a basso consumo: recenti indagini ci informano che il 70% degli italiani gradirebbe servizi turistici eco-compatibili. Ma come si trasforma il proprio hotel in un hotel rispettoso dell’ambiente e del territorio? L’Assessore Alessandro Morelli (Turismo, Marketing Territoriale e Identità del Comune di Milano), l’architetto Olivia Carone (Fondazione AEM), Andrea Martignano (Presidente dell’Associazione Ideaazione), Manuela Danio (Università degli Studi di Pavia), Maurizio Faroldi (General Manager dell’Hotel Milano Scala) e Carlo Ciolfi (responsabile Grandi Clienti e New Business Development di Osram) cercheranno di dare delle risposte.
Opportunità o flop? Le strutture turistiche che si fregiano del marchio ecologico europeo si distinguono per l’impegno verso la salvaguardia dell’ambiente e della salute umana. L’adozione di misure di carattere ambientale richiede tempi e sforzi, ma contribuisce a mettere a nudo quelli che sono, sotto il profilo ecologico ed economico, veri e propri punti di debolezza di una struttura turistica. Ma esistono vantaggi di costo legati all’eco-efficienza. Infatti la riduzione del consumo di risorse naturali quali combustibili fossili, energia ed acqua consente, a fronte di un investimento iniziale, una riduzione considerevole dei costi nel medio-lungo periodo.
La visibilità dell’etichetta ecologica europea rappresenta inoltre, per le strutture che riescono ad ottenerla, una forma ulteriore di pubblicità e un fattore di scelta discriminante, soprattutto da parte dei turisti più sensibili al rispetto ed alla salvaguardia dell’ambiente. Si intravede sempre di più un’Italia sensibile ai servizi offerti, anche a seguito dell’adozione di misure per la tutela del territorio. Secondo i dati raccolti dall’Ispra nel 2000 erano 6 le licenze Ecolabel rilasciate in Italia, nel settembre 2008 sono diventate 218 e 3503 i prodotti certificati. Per quanto riguarda la ripartizione delle aree geografiche, le licenze concesse si concentrano soprattutto al Nord con il 74% di marchi certificati, 19% al Centro, mentre il Sud è ancora fermo al 6%. Ma in futuro si prevede una crescita più veloce delle certificazioni ecologiche.
Fondamentale alla spinta sarà anche il Sesto Programma Comunitario di Azione per l’Ambiente, che fissa le priorità e gli obiettivi della politica ambientale della UE fino al 2012. Il programma si concentra sul cambiamento climatico, biodiversità, ambiente e salute, gestione sostenibile delle risorse e dei rifiuti, quattro punti sui quali intervenire attraverso cinque assi di azione strategica: migliorare l’applicazione della legislazione vigente, imtegrare le tematiche ambientali nelle altre politiche, collaborare con il mercato, tener conto dell’ambiente nelle decisioni in materia di assetto e gestione territoriale, coinvolgere i cittadini aiutandoli a modificare il loro comportamento.
Obiettivo, quindi, del programma è l’educazione dei consumatori che, attraverso una accessibile e corretta informazione in materia di ambiente, potranno scegliere i prodotti più ecologici, orientando così il mercato e migliorando la qualità della vita. Il Programma Europeo indica come strumenti idonei per attuarlo anche l’Ecolabel.
Per questo l’Associazione Ideaazione, promotrice del convegno, è impegnata in attività di networking, di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, degli amministratori locali e delle imprese, di lobbying e di formazione, per mettere a disposizione dei professionisti e delle imprese del settore turistico-ricettivo l’esperienza e il know-how per conseguire la certificazione.