Design sostenibile, dalle parole ai fatti, ma come?
Design sostenibile, due parole che si sentono e si leggono sempre più spesso sulle riviste specializzate, nei congressi e nelle fiere, persino sui media con largo pubblico. Ma cosa significano, e soprattutto come “fare” design sostenibile e per chi?
Facendo una semplice ricerca, si scopre che “design sostenibile” implica almeno tre concetti, attigui ma distinti: compatibilità ambientale dei materiali e dei processi di produzione; utilizzo di materiale riciclato e riciclabile; basso impatto ambientale degli utilizzi previsti, per esempio bassi consumi energetici.
Il “grado zero” della sostenibilità è, per aziende e pubblico, la terza, che punta sui bassi consumi di esercizio, tanto che è la definizione standard in settori come gli elettrodomestici bianchi e bruni e le automobili.
Oggi però si tende, anche sulla base di un trend più generale negli studi e nelle pratiche della progettazione e produzione industriale, a guardare al ciclo di vita di un prodotto, a cui sono più adatte le prime due definizioni.
Come si vede, la questione è complessa, anche per le sue ripercussioni sulla preparazione dei giovani designer. Diverse filosofie vengono infatti propugnate dalle istituzioni educative che si dedicano, nel pubblico e nel privato, alla formazione delle professionalità della progettazione, del design e della moda. Aldilà dei contenuti degli insegnamenti, anche l’approccio al cosiddetto syllabus, ossia la struttura dell’offerta formativa, è vario. Alcuni istituiscono corsi specializzati o addirittura master; altri inseriscono materie legate alla sostenibilità (per esempio la conoscenza dei materiali riciclabili e del ciclo dei rifiuti) in ogni corso; altri inseriscono la sostenibilità come driver di ogni materia, come metodo, come si fece negli anni ’80 con il “design-to-cost”.
Vi è poi, parlando di “design sostenibile”, l’annosa questione di quanto “mercato” esso abbia, ossia quanto la definizione di “sostenibile” (qualunque accezione si voglia dare al termine) sia visto come motivante all’acquisto in modo privilegiato rispetto ad altri “driver” del comportamento del consumatore. Di solito si afferma che un consumatore è “sensibile” alla sostenibilità se è disponibile ad acquistare un prodotto anche se consta di più rispetto ad un prodotto non sostenibile. Da questo punto di vista, tutte le ricerche sembrano delineare un “paradiso della sostenibilità” già qui tra noi. Ma la realtà è diversa.
Eurobarometer, che misura periodicamente le opinioni dei cittadini europei sui temi più variegati, segnala che la percentuale di cittadini UE che afferma di avere di recente comprato un prodotto sostenibile (non specificato) è solo del 17 per cento. Uno scettico potrebbe poi far notare che se qualcuno riesce a ricordarsi di avere comprato “un” prodotto di un certo tipo, evidentemente non ne compra in continuazione… Come se ne esce ? Come si traduce l’interesse e l’indubbia creatività e ingegno profusi dai designer in successo industriale, di mercato, l’unico che può dare un ritorno economico a chi fa della progettazione il proprio mestiere della vita ?
Un’occasione di chiarezza e “praticità”
La convinzione che conoscere e capire è la premessa necessaria per agire ha portato all’organizzazione di “Design Sostenibile Milano”, una conferenza più area espositiva concepita e realizzata da Updating per conto del Forum della NetEconomy (Camera di Commercio e Provincia di Milano). L’agenda affronta tutti i temi che abbiamo delineato finora e altri ancora, mettendo a confronto i designer e le loro esperienze con gli esperti di materiali e cicli di progettazione e produzione, i rappresentanti del mondo della formazione professionale appartenenti alla varie scuole, gli specialisti del comportamento e della psicologia del consumatore. Un approccio nuovo che gli organizzatori sperano contribuisca a portare il dibattito, e soprattutto la pratica, del design sostenibile verso soluzioni operative e sostenibili anche sul mercato.
Design Sostenibile Milano (www.designsostenibilemilano.com), si svolgerà in Milano a Palazzo Turati (Via Meravigli 9/b) il giorno 18 dicembre 2009 a partire alle ore 9.30 per l’intera giornata. L’agenda dell’evento è consultabile sul sito dell’evento, dove sono anche visibili i profili dei relatori e, in progress, gli oggetti presentati nell’area espositiva, arte integrante dell’evento. Sul sito è possibile anche registrarsi per la partecipazione, che è assolutamente gratuita.