Da Milano a Pinerolo, la prima volta dell’assemblea di Assogas
Assogas, l’Associazione Nazionale Industriali del comparto Gas e Servizi Energetici, ha svolto, giovedì 25 giugno, la sua annuale assemblea soci per la prima volta fuori dalla sede di Milano, con l’obiettivo di fare conoscere lo stato dell’arte dell’innovazione e della ricerca sul fronte bioenergie. Assogas si è così riunita a Pinerolo, nel torinese, per consentire alle aziende del gas associate provenienti da tutte le Regioni d’Italia di visitare e studiare il primo impianto italiano di produzione di biometano dal trattamento dei rifiuti organici.
“Siamo lieti di avere avuto, oggi, l’opportunità di visitare l’impianto del Polo Ecologico Acea. Questa visita evidenzia l’interesse di Assogas verso l’innovazione”, ha affermato Stefano Bolla, Presidente di Assogas, accompagnato nella visita dall’Ing.Francesco Carcioffo, Amministratore Unico di Acea Pinerolese Energia.
I rifiuti organici sono uno scarto che Acea Pinerolese Industriale ha da sempre considerato una risorsa piuttosto che un problema. L’Azienda pubblica pinerolese, all’avanguardia nella ricerca nel panorama nazionale delle multiutility, già dai primi anni duemila, ha sviluppato un metodo unico nel suo genere e a impatto ambientale zero per togliere dalle discariche la parte più impattante e più problematica dei rifiuti, ovvero l’organico. Il risultato è l’impianto del polo ecologico integrato di Acea Pinerolese, dove oggi i rifiuti organici sono una fonte di energia rinnovabile (citata nel rapporto “Rinnovabili 2015″ di Legambiente) e compost di altissima qualità per l’agricoltura.
Coniugando un metodo di trattamento anaerobico nella prima fase di digestione del rifiuto organico e aerobico nella seconda fase si ricavano infatti tre prodotti di altissimo valore e importanza sul fronte ambientale: il biogas, da cui si produce energia elettrica e termica per teleriscaldare la città (altrimenti disperso in ambiente dalle tradizionali discariche); il compost, ammendante per l’agricoltura, ottimo in sostituzione dei fertilizzanti chimici; il biometano, da rifiuti organici, utilizzabile per l’immissione in rete ovvero per alimentare la fornitura di metano per uso domestico e industriale e per rifornire le automobili nei distributori.
L’azienda pinerolese tratta oggi 50.000 tonnellate anno di rifiuti organici provenienti dalla Città di Torino e dalla sua area metropolitana corrispondenti ai rifiuti prodotti da circa 800.000 cittadini.