Da “Il filo verde” le proposte per valorizzare il patrimonio boschivo italiano
“Nel nostro paese si evidenzia oggi una situazione forestale in crescita con un considerevole aumento della superficie boschiva, con un indice di boscosità che si attesta intorno al 36% e un’estensione superiore a 10,5 milioni di ettari. Ma nonostante ciò l’Italia si attesta ai primi posti fra i Paesi che importano legname denotando quindi una scarsa valorizzazione delle realtà produttive nazionali di eccellenza. A livello di Federazione e insieme alle nostre associazioni Assoimballaggi, Assolegno, Assopannelli e Fedecomlegno dobbiamo portare avanti congiuntamente azioni di lobby presso le istituzioni competenti che siano funzionali a valorizzare sempre di più il nostro patrimonio forestale, promuovendo la regolamentazione del mercato, il miglioramento della normativa di settore e l’incentivazione degli interventi sul bosco italiano”.
Questa la richiesta lanciata da Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo nel corso del convegno “Il Filo Verde – Contributo agli Stati Generali del Legno” che si è svolto a Firenze il 18 e 19 novembre. Nella due giorni fiorentina, organizzata a distanza di 30 anni dai primi Stati Generali del legno, era presente l’intera filiera bosco-legno di FederlegnoArredo che si è confrontata su diversi temi fra i quali il presidio delle risorse ambientali e la salvaguardia del bosco, lo sfruttamento sostenibile del patrimonio boschivo, l’attenzione per l’ambiente e lo sviluppo della selvicoltura. Preponderante è però emersa l’esigenza di un diverso approccio all’ingente patrimonio boschivo italiano da sfruttare al meglio attraverso una rinnovata cultura della gestione forestale e dell’arboricoltura da legno, favorendo così l’utilizzo del legno nazionale e portando avanti azioni di lobby che consentano di valorizzare il grande patrimonio nazionale, limitando di conseguenza la forte tendenza all’importazione di legname dall’estero.
“Tutelare il patrimonio boschivo italiano – continua Roberto Snaidero – significa anche rispettare un territorio che spesso viene sfruttato in modo incontrollato causando eventi che possono portare a veri e proprio disastri ambientali. Ne sono un esempio i recenti avvenimenti che hanno interessato le zone di Liguria e Toscana. Per questo dobbiamo lavorare anche nell’ottica di garantire un approccio responsabile nei confronti di tutta la filiera bosco-legno”.
Proprio per questo, le associazioni della filiera bosco-legno di FederlegnoArredo hanno presentato nel corso del Convegno un decalogo costituito da 10 punti chiave ritenuti imprescindibili la cui applicazione può rappresentare uno strumento di agevolazione nel processo di ottimizzazione nell’uso del patrimonio boschivo italiano.
In sintesi il decalogo prevede di: 1) adottare processi di formazione, e informazione, creando figure professionali di elevata competenza e specializzazione, sia nel settore industriale che nel settore delle utilizzazioni forestali; 2) sottolineare le peculiarità del legno, l’unica materia prima rigenerabile e dei prodotti da esso derivati, sia per la loro elevata sostenibilità ambientale, che per il loro valore aggiunto commerciale; 3) (Ri)costruire nel nostro Paese una seria e operativa cultura della gestione forestale e dell’arboricoltura da legno; 4) favorire uno sviluppo competitivo dell’economia forestale e delle lavorazioni successive e un progressivo aumento dell’offerta di materia prima legno, in un’ottica di pianificazione, continuità e controllo; 5) garantire l’aumento dell’efficienza produttiva e dell’innovazione di processo e di prodotto; 6) coordinare e ottimizzare le filiere produttive; 7) sviluppare interventi normativi e finanziari a favore della pioppicoltura tradizionale certificata e di quella a turno breve; aumentare l’attuale estensione delle aree agricole destinate a pioppeto per ottenere materia prima per il settore industriale e per produzione di biomassa a uso energetico; 9) riconoscere il Consorzio Servizi Legno-Sughero come organismo di monitoraggio della Due Diligence; 10) valorizzare il legno perché materiale rinnovabile e riciclabile a fine vita, sottolineando l’estrema facilità di riciclaggio/recupero e di conseguenza l’ecosostenibilità.
Il prossimo appuntamento con gli Stati Generali del Legno si svolgerà nel 2012 in Campania dove a distanza di un anno verranno verificati e valutati i risultati di quanto espresso nel decalogo.