Comunicazione ambientale: cresce lo share di Scala Mercalli
Nella terza puntata di Scala Mercalli, in onda su Rai 3 sabato 14 marzo, si parlerà di ritiro dei ghiacciai, aumento del livello marino e dei profughi climatici, acidificazione degli oceani, sovrappopolazione e resilienza, con una esclusiva intervista a Johan Rockstrom dello Stockholm Resilience Center che da sola vale un manifesto politico per l’intera umanità.
Nelle Ande Peruviane Scala Mercalli farà vedere come in un paesaggio che sembra incontaminato i ghiacciai si stanno ritirando con conseguenze sul clima e sulle popolazioni andine. Uno spettacolare documentario ci porterà nella profondità dell’oceano dove la biodiversità è messa seriamente in pericolo e vedremo come anche nel Mediterraneo è iniziata una tropicalizzazione della fauna. E ancora in Bangladesh vedremo i primi profughi climatici e come questo paese affronta in maniera costruttiva il problema della sovrappopolazione. Ma sarà proprio Luca Mercalli a portarci in Svezia al centro di resilienza diretto da Johan Rockstrom che opera un monitoraggio sulla capacità a livello mondiale di reagire agli shock ambientali. In sudio lo zoologo marino Ferdinando Boero e Serenella Iovìno, docente di Filosofia Morale all’Università di Torino, che proporrà un approccio di filosofia contemporanea alla relazione tra uomo e natura.
“É un ottimo risultato per l’informazione ambientale l’aumento di share della trasmissione Scala Mercalli – condotta e ideata da Luca Mercalli, membro del Comitato Scientifico di FIMA - salita in una settimana dal 4,97% al 5,33%“, spiega Mario Salomone, presidente della la Federazione Italiana dei Media Ambientali.
Si tratta di una tendenza opposta a quella che di solito vede il picco alla prima puntata e una discesa a quelle successive, cosa che ratifica l’esigenza da parte degli italiani di un’informazione ambientale che vada oltre la denuncia, ma che coniughi l’informazione sui fenomeni ambientali alle soluzioni per un futuro sostenibile. Scala Mercalli se l’è cavata benissimo anche a confronto con trasmissioni più blasonate quali Ballarò e diMartedì che hanno fatto la settimana scorsa rispettivamente, il 6,45% e il 6,10% e ha battuto Servizio Pubblico, che giovedì scorso aveva in collegamento Roberto Saviano e ha fatto uno share del 4,36%. L’aumento di share ha portato gli spettatori da 1.145 milioni a 1.209 milioni, con un guadagno netto di 64.000 spettatori i quali hanno trovato l’ecologia e l’ambiente più “appetibili” rispetto ad altre proposte che pure il sabato sera non mancano. E si tratta di un risultato che ha finalmente spazzato la convinzione di molti “addetti ai lavori” che da tempo sostengono l’impossibilità di comunicare in maniera efficace e autorevole le tematiche ambientali in televisione.
“Questo fenomeno è un sintomo evidente di quanto manchi in prima serata e in televisione l’informazione ambientale, scientificamente coerente e al contempo appetibile al grande pubblico e di come gli spettatori siano disponibili, come noi di FIMA ripetiamo da tempo, a “imparare ad accogliere” argomenti complessi, cosa quindi che non giustifica la logica del continuo ribasso del livello dei contenuti “perchè il pubblico non capisce”“, aggiunge Marco Fratoddi, segretario generale di FIMA.