Buon compleanno Cinemambiente! A Torino apre l’edizione n. 20
La 20° edizione del Festival Cinemambiente è la prima che si tiene nell’Antropocene, la nuova epoca geologica segnata dalle attività umane, da poco formalmente riconosciuta dalla società scientifica internazionale.
La coincidenza temporale sarà lo spunto ideale per “Il punto” di Luca Mercalli, che apre ufficialmente il cartellone degli appuntamenti (alle ore 21 di stasera al Cinema Massimo 1) e che si concentrerà sui dati dei cambiamenti climatici e atmosferici avvenuti nell’arco di un ventennio, dalla nascita del Festival a oggi. Se l’annuale “rapporto” sullo stato del Pianeta presentato dal noto meteorologo al pubblico del Festival metterà in luce come, per effetto dell’inarrestabile antropizzazione, tutti gli indicatori ambientali lampeggino più che mai al rosso, senza segnali d’inversioni di rotta, il film a seguire approfondirà il fenomeno nelle sue più attuali conseguenze politico-sociali.
Presentato come il punto di incontro ideale tra The Hurt Locker e la pietra miliare del cinema ambientalista, Una scomoda verità, The Age of Consequences, il lungometraggio dell’australiano Jared P. Scott (co-autore del pluripremiato Requiem for the American Dream), che inaugura le proiezioni del Festival e della sezione Concorso Internazionale Documentari, risale direttamente alle origini dell’attuale crisi globale mettendo in relazione i cambiamenti climatici con la crescente scarsità di risorse e quindi con l’aumento delle ondate migratorie e il propagarsi dei conflitti nazionali e internazionali. Attraverso fonti dirette del Pentagono, interviste a esperti di sicurezza interna, generali, veterani di guerra, il film analizza come la scarsità di cibo, la siccità, le condizioni atmosferiche estreme, l’innalzamento del livello del mare funzionino come un acceleratore e un catalizzatore d’instabilità nelle zone più fragili del Pianeta e abbiano avuto un ruolo determinante nella guerra in Siria, nelle tensioni sociali delle Primavere arabe, nella nascita di un’organizzazione fondamentalista quale l’ISIS.
Non portavoce di un rassegnato fatalismo, ma invito a ripensare il modo in cui usiamo e produciamo energia, il film ha suscitato molto interesse negli Stati Uniti, dove è stato definito “una rivelazione attraverso il linguaggio del cinema” (The Hollywood Reporter), “una chiamata al risveglio” (Indiewire), “coinvolgente e inquietante” (The New York Times): al termine della proiezione, ne parleranno, in un incontro con il pubblico, il regista e Luca Mercalli.
Al calar del buio si inaugurerà anche “Visioni della sesta estinzione”, evento speciale che coinvolgerà la Mole Antonelliana e che si ripeterà nei prossimi giorni del Festival. Fino al 4 giugno, ogni sera, a cadenza oraria (21.30, 22.30, 23.30), una facciata del monumento-simbolo di Torino diventerà display dinamico per una spettacolare proiezione, di una decina di minuti, di splendide immagini – fornite gratuitamente da fotografi naturalisti di fama mondiale – di vertebrati inclusi nella Lista Rossa dell’IUCN - Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, intercalate da disegni d’epoca di specie già estinte. L’iniziativa, realizzata dal Festival in collaborazione con il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e con “VJs Kidddz” (Nadia Zanellato e Andrea Daddi, specializzati in videoproiezioni artistiche e architetturali per eventi e spettacoli), intende richiamare l’attenzione sulla tutela improrogabile della biodiversità: a differenza di quanto avvenuto nelle precedenti cinque megaestinzioni, che hanno avuto cause squisitamente naturali, nell’attuale era geologica animali e piante stanno scomparendo a un ritmo vertiginoso rispetto al passato per effetto dell’azione umana. In pericolo estremo sono soprattutto i vertebrati, gli animali a noi più vicini, esposti in particolar modo all’alterazione e alla riduzione degli habitat, all’introduzione di specie invasive, all’inquinamento, alla crescita della popolazione umana, al consumo delle risorse. L’iniziativa affianca l’ampia selezione di film sul mondo animale proposta quest’anno dal Festival e annuncia le mostre “Bestiale! Animal Film Stars” del Museo Nazionale del Cinema (da giugno alla Mole Antonelliana) ed “Estinzioni. Biodiversità dei vertebrati in allarme rosso” (a novembre, a cura del Museo Regionale di Scienze Naturali).
Nel pomeriggio si inaugurerà (ore 18.30, Circolo Culturale Amantes) anche un altro evento speciale che accompagnerà il Festival fino alla chiusura, l’installazione interattiva Atlas Bormida, opera digitale collettiva frutto di un lavoro culturale e investigativo sui luoghi e sulle storie di una Valle in una delle zone più boscose d’Europa, interessata dal fenomeno della grande industria nei decenni passati, ma risparmiata dalla diffusa cementificazione di altre aree limitrofe. Collezione di storie, opera corale di disvelamento e spazio dove visioni e documenti, esperienze sonore e racconti si innescano a vicenda, Atlas Bormida è un archivio vivo, che attualizza l’immaginario di un territorio complesso, per secoli via di transito di mercanti e pellegrini, da sempre teatro di lotte e battaglie, tra cui ultima – solo in ordine cronologico — la prima lotta ambientalista italiana conosciuta come “il caso ACNA di Cengio”. Costituita da fotografie, video, testi, riferimenti ipertestuali e materiali provenienti da archivi pubblici, associazioni, imprese e privati, progettata e realizzata sotto forma di storytelling interattivo e multimediale, Atlas Bormida reinterpreta un formato utilizzato da inchieste giornalistiche e progetti artistici internazionali. Sia opera digitale online, sia installazione temporanea nello spazio fisico, inaugura una modalità di produzione culturale e pubblicazione inedita in Italia. L’inaugurazione dell’installazione allestita in occasione del Festival sarà affiancata da un incontro con gli autori – Andrea Botto, Laura Cantarella, Alberto Momo, Alessandro Sciaraffa – moderato dalla giornalista Lisa Parola e da Luisa Perlo dell’Associazione a.titolo.
Sempre nel pomeriggio, per festeggiare i 20 anni del Festival, Bike Pride Fiab Torino organizza la prima Evergreen Ride, una pedalata libera e gratuita, in cui si invitano i partecipanti a pedalare rigorosamente vestiti in verde e anche, volendo, ammantati di foglie, fiori e pittura. La partenza sarà da Piazza Statuto alle 18.30 e la pedalata terminerà, dopo circa 45 minuti di percorso nelle vie del centro e a passo lento, in Via Verdi, di fronte al Cinema Massimo. L’obiettivo, oltre a quello ludico, è di consegnare una penna USB alle istituzioni presenti in serata all’inaugurazione contenente 20 anni di eco-proposte nate durante il Festival CinemAmbiente o elaborate da Bike Pride, che da otto anni organizza la grande parata di biciclette nata per rivendicare il diritto a muoversi pedalando e una mobilità nuova.
L’apertura del Festival è annunciata da un grande arazzo in lana di 16×4 metri, in cui campeggia la scritta “20° CinemAmbiente”, allestito nei giorni scorsi di fronte alla Mole Antonelliana. Composta da 1100 pezzotti colorati di 25×25 centimetri, realizzati a maglia e all’uncinetto, l’opera è frutto della creatività e del lavoro del gruppo “InGenio diritto e rovescio”. La lavorazione ha coinvolto 200 persone (cittadini, volontari, disabili, operatori e turisti), sei gruppi associativi, sei Servizi alla persona e due sponsor che hanno regalato parte dei 40 chili di filati necessari alla realizzazione. L’iniziativa rientra nell’ambito di “InGenio bottega d’arti e antichi mestieri”, progetto della Città di Torino – Direzione Servizi Sociali Area Politiche Sociali – Servizio Disabili.