Biometano: un’energia rinnovabile ancora trascurata
Legambiente propone di dare finalmente concretezza alla valorizzazione della risorsa biogas per la generazione di elettricità e calore, nonché per produrre biometano da immettere nella rete gas e da utilizzare come biocarburante. La proposta è quella di istituire un tavolo di lavoro per raggiungere obiettivi che in altri paesi europei sono già una realtà e che non ha più alcun senso ritardare in Italia. All’interno di questo percorso si pone anche la presentazione di un disegno di legge proposto dal Senatore Francesco Ferrante e aperto ai contributi di tutti gli attori del settore. Questi gli argomenti della tavola rotonda “Biogas e biometano. Non solo kilowatt! Parliamo anche di calore e kilometri” che si è tenuta il 19 novembre in occasione del Greenergy Expo 2010.
“Già oggi sono circa 500 gli impianti di biogas presso le aziende agricole italiane – ha detto Andrea Poggio, vice direttore nazionale di Legambiente -. In futuro saranno moltissimi dato che si potrà produrre dagli scarti organici il 10% del metano che consumiamo. Per non complicare la vita degli agricoltori vorremmo che potessero ‘vendere’ il biometano direttamente ai consumatori come si fa in molti paesi europei”
L’attenzione sarà focalizzata sulla costruzione di una rete di soggetti per lo scambio di know-how e conoscenze. Ma le attività del tavolo proposto da Legambiente consisteranno soprattutto nel raccogliere la pluralità degli interessi e questi dovranno farsi parte attiva per la costruzione di progetti pilota, proporre osservazioni costruttive al disegno di legge Ferrante e sostenerne la presentazione e l’iter legislativo e regolamentare ciò che ne seguirà.
In Europa, gli altri paesi stanno guardando avanti: la Francia, a giorni, pubblicherà la feed-in-tariff per l’immissione nella rete del biogas. In Gran Bretagna, in attesa che venga predisposto il sistema, l’azienda Ecotricity acquista biogas dall‘Olanda per poter stipulare con i propri clienti contratti di ‘gas verde’. La Germania, con obiettivi stringenti (il 10% del fabbisogno di gas naturale coperto dal biometano entro il 2030) ha predisposto una piattaforma web based, per lo scambio dei metricubi di biometano tra produttori, utilizzatori, broker.
I motivi per cui ciò accade sono molti: gli obiettivi europei del 20-20-20, l’obiettivo di sostituire, almeno in parte, i carburanti fossili con biocarburanti; il minor costo/kg CO2 garantito dal biometano per questa sostituzione; il trattare come risorse quelli che fino a ieri erano scarti o rifiuti dei nostri consumi o di processi produttivi. La lista potrebbe continuare.
“L’idea di presentare un disegno di legge, inserito nel quadro degli incentivi alle energie rinnovabili, vuole essere uno stimolo per questo settore e un contributo alla soluzione dei problemi dell’agricoltura – ha affermato il senatore Francesco Ferrante – Faciliterebbe, inoltre, la realizzazione di un sistema industriale che collega tanti attori, realtà urbane e realtà agricole e consentirebbe di ottenere finalmente un’ economia legata ai territori che da essi trae risorse e ad essi le restituisce, in forma di beni, servizi, occupazione”.
Alla tavola rotonda sono intervenuti: Andrea Poggio,Vice Direttore Generale Legambiente Onlus, Francesco Ferrante – Senatore del Partito Democratico, XIII Commissione Ambiente, Territorio, Beni ambientali. Sara Romano, Direttore generale, Ministero dello Sviluppo Economico, Francesco Ciancaleoni, Area Ambiente e Territorio di Coldiretti, Donato Rotundo, Area Ambiente e Qualità di Confagricoltura, Paolo Vettori, Presidente di Assogasmetano, Marino Berton, Presidente di Aiel, Marco Pigni, Direttore di Aper, Gianluca Cencia, Direttore di Federambiente, Piero Gattoni, Consigliere Consorzio italiano Biogas, Pietro Tatarella, Assessorato al Commercio, Turismo e Servizi della Regione Lombardia, Gabriele Boccasile, Direzione generale Agricoltura, Regione Lombardia, Lorenzo Tardini, Responsabile Energia e Ambiente, Direzione Infrastrutture e Costruzioni Expo 2015, Michele Ziosi, Direttore di NGV System Italia e Stefano Ciafani, Responsabile Scientifico, Legambiente Onlus.