Biometano: il decreto non ha funzionato. Perrella (MISE): “Nuovi incentivi dal 2017″
A oltre due anni dalla sua introduzione, il decreto sul biometano non ha conseguito gli obiettivi di far nascere una nuova filiera. Questo fatto è stato ormai riconosciuto dal Governo ed è allo studio un provvedimento che dovrebbe dare un drastico impulso al biometano, confermato nell’intervento di Giovanni Perrella, del Ministero dello Sviluppo Economico, al Biometano Day del 3 marzo a Tortona.
“ Il decreto rivisto terrà conto delle criticità sollevate dagli addetti ai lavori. una su tutte quelle dei C.I.C – ha detto Perrella – e mi sento di poter dire che tra qualche mese ci saranno aggiustamenti e novità che daranno un forte sviluppo al biometano, che verosimilmente verrà incentivato con un nuovo sistema dal 2017 al 2022”.
Uno dei principali motivi che hanno mosso il governo nel considerare prioritario uno sviluppo accelerato del biometano per autotrazione è la situazione delle emissioni, ormai stabilmente fuori dai limiti in molte città italiane. Inoltre, come affermato al convegno di Tortona da Franco Del Manso, dell’Unione Petrolifera, la quota delle rinnovabili nei trasporti è ferma al 5%, a fronte di un obiettivo per il 2020 del 10 %, e a partire dal 2018, quando sarà introdotta una quota crescente di carburanti avanzati, il biometano potrebbe essere l’unico biocarburante disponibile in possesso dei requisiti di sostenibilità europei.
“Da tempo, come FIPER e Agroenergia, – ha dichiarato Piero Mattirolo, AD di Agroenergia e membro del comitato scientifico della Federazione Italiana Produttori da Energie Rinnovabili – abbiamo evidenziato la forte distanza tra gli obiettivi di grande sviluppo per il biometano e la realtà dei notevoli freni posti dalla struttura del decreto del 5/12/2013. Siamo molto fiduciosi – continua Mattirolo – che questo messaggio sia stato raccolto e siamo convinti che la via italiana possa divenire un modello virtuoso per l’Europa, verso la riduzione delle emissioni e la crescita dei carburanti avanzati”.
Il biometano, con la nuova incentivazione, potrebbe infatti diventare una risorsa per ridurre l’impatto ambientale e contribuire alla diminuzione del PM10 che in alcune città e regioni ha raggiunto livelli non più accettabili, con un’incidenza a lungo termine.