“Bio-illogico”. Report indaga sui lati oscuri delle certificazioni
È bastato cambiare un numero su un certificato per far passare undicimila tonnellate di grano duro convenzionale come biologico. E’ una delle truffe partite da San Paolo Di Civitate, in provincia di Foggia, di cui parlerà stasera il giornalista investigativo Bernardo Iovene, nella nuova puntata di Report – il programma di Milena Gabanelli – dal titolo “Bio illogico“, in onda alle ore 21,30 su RAI 3.
“Gli enti che dovevano e potevano controllare sulla vendita – scrive Iovene nella presentazione dell’inchiesta – se ne sono accorti sei mesi dopo, quando il grano è diventato semola e poi pasta spedita in tutto il mondo”.
Ma che cosa succede se poi si scopre che il grano non era biologico? Bisognerebbe ritiralo dal mercato, ma dopo mesi il problema è che il cibo è già stato cotto e mangiato!
L’inchiesta entra nel mondo dei certificatori e si sviluppa in Romania dove alcuni enti di certificazione italiani sono stati sospesi perché certificavano come biologici prodotti trattati con fitosanitari e pesticidi. Gran parte del grano biologico che consumiamo arriva infatti dai paesi dell’Est.
Bernardo Iovene si è trasformato, per l’occasione, in imprenditore agricolo per ricostruire come è stato possibile che in cinque anni siano transitate 350 mila tonnellate di falso biologico in Italia. A vigilare su tutto ci dovrebbe essere il Ministero delle Politiche Agricole, ma proprio nel ministero – e nel posto cruciale – secondo quanto svelato da Report, potrebbero annidarsi “relazioni pericolose”…