Bike Pride 2017: in 10.000 per chiedere le “living streets”
Domenica 2 luglio 2017 è tornato a Torino il “Bike Pride”, l’VIII edizione della parata di biciclette organizzata dall’Associazione Bike Pride Fiab Torino, con il Patrocinio del Comune: 10.000 partecipanti e un serpentone di bici si è snodato per circa 3 km di lunghezza su un percorso di 13 km e una parata che è durata più di due ore, con musica su differenti mezzi a pedali, da tricicli, cargobike, monocicli, pattini. Ogni forma e colore per una parata su grandi viali e su tratti insoliti, per un pomeriggio liberi dalle auto.
Negli anni hanno pedalato al Bike Pride quasi 100.000 persone, per rivendicare il diritto di tutti a utilizzare le strade in sicurezza e in libertà. Durante la parata 2017 Bike ID, negozio specializzato in vendita di biciclette pieghevoli, ha organizzato, per la prima volta, anche un raduno dedicato ai “pieghevolisti”, mentre [TO]Bike ha permesso ai propri abbonati di usufruire gratuitamente del servizio di bike sharing per 24 ore. .
Tuttavia, mentre molte città europee hanno già scelto di chiudere i propri centri alle auto, lamentano gli organizzatori, “a Torino mancano ancora infrastrutture ciclabili adeguate e provvedimenti come le zone 20-30 nei controviali e nelle vie di quartiere”, a favore della sicurezza degli utenti vulnerabili della strada, quali i ciclisti e i pedoni. Ma soprattutto, nel 2017, sembrerebbe mancare ancora un approccio e una cultura favorevole alla bicicletta, che ne permetta il rispetto sulle strade e la diffusione.
L’associazione Bike Pride ha quindi deciso di dedicare l’edizione 2017 allo sfatare i “luoghi comuni”, quelle fake news attribuite all’uso della bicicletta (in città) che nascono dalla scarsa conoscenza dell’argomento. “I falsi miti sulla bicicletta sono duri a morire – conclude Zanchetta - si autoalimentano e si diffondono creando disinformazione e scetticismo su un mezzo come la bicicletta che può portare solo benefici ambientali ed economici, per la salute di chi la usa e per la città. Nelle ultime settimane, aspettando il Bike Pride, abbiamo giocato sulle convinzioni più diffuse e sbagliate, dal ‘con la macchina faccio prima!‘ al ‘in bici respiro tutto l’inquinamento!’ o ‘Investire sulla bicicletta porta pochi vantaggi..’. Tutti pregiudizi che abbiamo voluto spazzare via con dati, statistiche ed esempi italiani ed esteri.”