Arrivano da Coop le etichette dell’acqua pubblica
È stata presentata ieri da Coop Estense , una delle maggiori cooperative di consumo appartenenti al sistema Coop, la nuova fase della grande campagna consumerista “Acqua di Casa Mia”, lanciata alla fine del 2010 con lo scopo di sensibilizzare i consumatori su un corretto e consapevole consumo dell’acqua.
Dopo aver promosso verso i cittadini il consumo dell’acqua del rubinetto o di acque minerali provenienti da fonti vicine, come scelte razionali per contenere i costi ambientali che gravitano intorno al mercato dell’acqua in bottiglia, arrivano oggi all’interno dei punti vendita della cooperativa emiliana – per la prima volta in Italia - le etichette sulla qualità dell’acqua “di casa”. I consumatori, quindi, nei reparti acque di supermercati e ipermercati, potranno consultare una scheda informativa con le caratteristiche chimiche e micro biologiche dell’acqua del rubinetto di casa propria, in modo da effettuare una scelta di acquisto (o di non acquisto) ancor più consapevole.
“Esporre nei nostri negozi le etichette sulla qualità dell’acqua del rubinetto – commenta Isa Sala, direttore Soci e Consumatori Coop Estense – è una scelta forte e perfettamente coerente con i principi di tutela dell’ambiente e di promozione di un consumo consapevole, che sono tipici della nostra impresa. Per noi è doveroso mettere i consumatori nelle condizioni di scegliere responsabilmente e sul tema dell’acqua abbiamo ritenuto urgente fornire, proprio nel momento di acquisto, gli strumenti necessari per esercitare il diritto di scelta. In assenza di informazioni complete sulla qualità dell’acqua, sappiamo bene che i cittadini possono avere una percezione sbagliata in termini di affidabilità e comunque sono portati a deciderne il consumo principalmente in base al sapore”.
Consumare acqua del rubinetto per ridurre gli impatti ambientali è il messaggio che Coop rilancia dunque, con forza, all’interno di una campagna che è partita da lontano e che sta cercando di sollecitare i consumatori a considerare il valore dell’acqua, una risorsa sempre più scarsa.
“A livello mondiale – ha ricordato Claudio Mazzini, responsabile Sostenibilità Innovazione e Valori di Coop Italia - nell’arco del ventesimo secolo, i consumi di acqua si sono moltiplicati per nove e la quantità a disposizione di ogni essere umano è diminuita del 40%. Oggi consumiamo più acqua di quella che il ricarico naturale delle falde ci fornisce: viaggiamo in rosso e con i nostri 237 litri al giorno (consumi civili, agricoli ed industriali), siamo secondi al mondo dopo gli Stati Uniti, che ne consumano 425. Per questo Coop ha ritenuto imperativo intervenire con un’azione forte ed incisiva”.
Nel concreto questa nuova iniziativa vede coinvolti 41 punti di vendita Coop Estense nelle provincie di Modena e di Ferrara per 29 comuni interessati. Sono 4 i gestori sul territorio che hanno collaborato attivamente con Coop Estense, condividendone l’urgenza e gli obiettivi, nella produzione delle etichette: Gruppo Hera, Aimag, Sorgeaqua, Cadf. A breve sarà poi la volta di Puglia e Basilicata, dove la cooperativa è presente con altri 13 punti di vendita.
Una scelta quindi che si fonda su una precisa consapevolezza. Gli acquedotti italiani forniscono acqua potabile sottoposta a numerosissimi controlli e che da un punto di vista igienico sanitario è al di sopra di ogni dubbio, perché così prevede la legge. Nonostante ciò i cittadini spesso non acquisiscono informazioni sufficienti sulla qualità dell’acqua, anche in presenza di forti campagne informative e divulgative come quelle messe in campo dai gestori che operano nei territori della cooperativa.
L’alto impegno che si registra nelle provincie di Modena e Ferrara da parte dei gestori a diffondere dati e informazioni sull’acqua, non è però analogo in altre città del Paese. A tal proposito è bene sottolineare che nessuna legge impone ai gestori la pubblicazione dei dati al pubblico (che invece devono essere inviati alle Asl, alle Arpa e agli altri controllori). Le aziende che rendono pubblici i dati, quindi, rispondono esclusivamente ad un obiettivo di maggior trasparenza. Proprio su questo tema si è recentemente conclusa un’indagine che Coop ha commissionato alla Fondazione Cittalia (espressione dell’Associazione Nazionali dei Comuni Italiani) con l’obiettivo di misurare la quantità e il grado di accessibilità delle informazioni ai cittadini sulla qualità dell’acqua. Per farlo sono stati analizzati i siti di 184 gestori di acquedotti aderenti a Federutility e presenti in comuni superiori ai 40.000 abitanti. Ne è risultato che il 47,3% delle aziende non fornisce agli utenti alcuna informazione sulle proprie acque a mezzo internet e che, laddove presenti, i dati sulle acque risultano essere, nella loro articolazione, fortemente disomogenei e quindi difficilmente confrontabili tra le aziende. Proprio per questa disomogeneità, l’indagine ha consentito di individuare una serie di indicatori in grado di fornire una sintesi efficace e leggibile della qualità dell’acqua, rendendo tali parametri facilmente confrontabili. Tali indicatori sono stati quindi assunti come base per la costruzione dell’etichetta dell’acqua da esporre nei punti vendita Coop.
Sono 6 gli indicatori che compongono l’etichetta, per ognuno dei quali vengono presentati il valore nell’ambito territoriale di pertinenza ed il limite imposto o suggerito dalla legge: concentrazione ioni idrogeno; cloruri; ammonio; nitrati e nitriti; residuo secco a 180°; durezza.
In ogni punto vendita sarà quindi esposta l’etichetta dell’acqua del comune di riferimento, con i dati aggiornati forniti dal gestore di competenza, oltre alle indicazioni su come raccogliere maggiori approfondimenti.