Approvato il Piano Globale per la salvare la tigre
I Governi riuniti al vertice sulla tigre di San Pietroburgo hanno assunto un importante impegno per salvare la regina della giungla. Lo storico vertice si è chiuso ieri con l’approvazione di un Piano Globale per il Recupero della Tigre, una dichiarazione d’intenti dei capi di Governo convenuti e una serie di appuntamenti nel 2011 per realizzare gli impegni assunti e stabilire come finanziare e monitorare il Piano. L’obiettivo è salvare le tigri dall’estinzione e raddoppiare il loro numero entro il 2022. Ma per realizzarlo servono ingenti finanziamenti, per i quali dovrà mobilitarsi l’intera comunità internazionale.
“Questo summit ha fornito la risposta necessaria e siglato l’impegno assunto ad alto livello da parte dei diversi Paesi che ancora ospitano popolazioni di tigre. Un impegno che era necessario per creare una piattaforma d’azione globale e ribaltare la situazione in cui versano le tigri, che le sta conducendo sull’orlo dell’estinzione – ha detto Massimiliano Rocco, responsabile Specie e TRAFFIC del WWF Italia – La strada è stata definita. Ora i governi devono mantenere l’entusiasmo politico dimostrato e portare avanti questo importante slancio globale per la tigre. Con l’aiuto di tutti, la regina della giungla potrà essere salvata.”
Il Piano Globale è stato elaborato in oltre un anno di lavori dagli Stati che ancora ospitano le tigri, in collaborazione con la Banca Mondiale, il Fondo Globale per l’Ambiente e organizzazioni partner come il WWF. Ha una durata di 12 anni, prevede la creazione di un primo fondo di 127 milioni di dollari e un ampio pacchetto di azioni per aiutare le tigri a riprendersi da decenni di bracconaggio e distruzione degli habitat forestali. I costi di questo primo passo del Piano di Recupero sono stati in larga parte coperti dagli stessi Stati-range della tigre. Il WWF si è impegnato a spendere 50 milioni di dollari nei prossimi cinque anni per la conservazione della tigre, con l’obiettivo di aumentare la cifra fino a 85 milioni di dollari, e supporterà con azioni specifiche gli impegni dei Governi per salvare la tigre. La Banca Mondiale e il Fondo Globale per l’Ambiente hanno garantito importanti prestiti al Piano e ad alcuni degli Stati-range. Ma per realizzare tutti gli obiettivi e rendere esecutivo il Piano di Recupero nei prossimi 12 anni servono ancora 350 milioni di dollari, che l’intera comunità internazionale si deve impegnare a trovare e rendere disponibili per salvare un patrimonio di noi tutti: la tigre.
E’ possibile fare delle donazioni sul sito e dare il proprio aiuto adottando simbolicamente la specie. I contributi raccolti sosterranno le azioni di sorveglianza 24 ore su 24 contro i bracconieri, le indagini per combattere il commercio clandestino, l’istituzione di nuove aree protette e nuove regole nei Paesi in cui vive la tigre.