Angelo Vassallo, un anno dopo
Nella notte del 5 settembre 2010 Angelo Vassallo, il primo cittadino del comune di Pollica, piccolo comune del Cilento, viene freddato con sette colpi di pistola. È trascorso un anno da quella notte, ma ancora non si conosce la verità sulla sua morte e la famiglia e i cittadini sono ancora in attesa di giustizia.
Eletto la prima volta nel 1995, Angelo Vassallo era conosciuto per le sue battaglie ambientali, per l’infaticabile attività di recupero e valorizzazione dei luoghi del suo territorio, per la notorietà internazionale che era riuscito a dare a un piccolo Comune del nostro meridione. Un uomo straordinario e amatissimo, che non aveva paura di perdere consensi con scelte impopolari perché sapeva di fare il bene della sua gente, dell’ambiente e del suo territorio.
In questi giorni in cui si discute delle misure contenute nella manovra finanziaria, l’esempio di Vassallo dovrebbe servire da esempio e ammonimento. “Angelo Vassallo può essere considerato la migliore testimonianza e il miglior esempio per i sindaci dei piccoli Comuni - ha dichiarato Sebastiano Venneri, vicepresidente nazionale di Legambiente – per questo la nostra associazione, con il Comune di Pollica, ha istituito già da maggio scorso il premio a lui intitolato per il miglior sindaco del piccolo Comune del nostro Paese. Vassallo era uno di quei semplici e onesti cittadini che decidono a un certo punto di prendere per mano la propria comunità e provare a mostrarle le proprie visioni. Nessuno meglio di lui - continua il vicepresidente di Legambiente – ci ha saputo parlare dell’utilità dei piccoli centri e della forza che questi riescono a trasmettere all’intera nazione. Era un buon amministratore in grado di gestire bene la cosa comune, ma soprattutto di avere un’idea di futuro per la propria città e per i suoi abitanti, di saper modellare il territorio e la sua gente su un’idea di comunità più coesa e più civile. Questo dovrebbe fare il sindaco, questo lui faceva meglio di chiunque altro”.
Quando Vassallo iniziò la sua attività di sindaco per i 2.500 abitanti di Pollica, delle frazioni marine di Pioppi e Acciaroli e quelle montane di Celso, Cannicchio e Galdo, trovò un territorio degradato e una costa anonima, anni luce lontana da quei luoghi che Legambiente oggi riconosce e premia, da oltre dieci anni, come perle del mare italiano. A Vassallo, va dunque il merito di aver ridato alle coste cilentane un mare cristallino grazie all’ampliamento del depuratore di Acciaroli e Pioppi, un mare “da bere”, come testimoniato da una delle sue più belle foto ricordo. Iniziative come questa sono valse alla sua terra il riconoscimento delle Cinque Vele di Legambiente e Touring Club Italiano dal 2000 a oggi e addirittura il primo posto in classifica proprio nelle due ultime edizioni della Guida Blu.
Durante la sua amministrazione Vassallo ha trasformato in eccellenza un luogo che stava morendo avviando un efficiente sistema di depurazione e di raccolta differenziata, che ha portato la località campana a percentuali da record nazionale, ha lottato poi contro la speculazione edilizia e il consumo di suolo attraverso il piano del Parco del Cilento. In una delle sue ultime interviste espose in maniera molto chiara le ragioni della forza dei piccoli Comuni e, di conseguenza, quale fosse la sua idea di federalismo e di governo del territorio: “E’ necessario che gli interessi dei cittadini siano curati dall’ente a loro più vicino, il Comune, che riesce a intercettare i loro bisogni e le loro necessità, il danno della politica a livello nazionale è che non conosce i territori”.
(fonte: Legambiente)