“Fattorie sportive”, il progetto Cia-Fidal che unisce attività fisica e natura
Unire la pratica sportiva alla vacanza in campagna, integrando la voglia o la necessità di movimento alla conoscenza del territorio e dei prodotti agroalimentari locali. E’ questo l’obiettivo delle “Fattorie sportive”, il progetto nato dalla collaborazione di Cia-Confederazione Italiana Agricoltori e Fidal-Federazione Italiana Atletica Leggera per coniugare l’ambiente rurale allo sport, senza dimenticare l’attenzione a una sana e corretta alimentazione.
Il cuore del progetto sono i cosiddetti “percorsi intelligenti”: vere e proprie piste di allenamento immerse nel verde, all’interno di agriturismi e imprese agricole, dove gli sportivi – agonisti o semplici appassionati – potranno tenersi in forma beneficiando di un ambiente naturale e salubre, lontano dallo stress metropolitano. Con una risorsa in più: spuntini e menù “ad hoc” con frutta di stagione e cibi biologici, tipici e certificati, prodotti direttamente in azienda.
Un assaggio di cosa sono e come funzionano i “percorsi intelligenti” delle “Fattorie sportive” c’è stato il 24 marzo a Roma a Villa Borghese, dove Cia e Fidal – insieme alle rispettive organizzazioni Turismo Verde (l’associazione per le attività agrituristiche della Confederazione) e Fidal Servizi - hanno allestito una piccola pista di atletica vicino al Pincio, tra Viale dell’Orologio e Viale dei Bambini, aperta al pubblico, gratuita e non competitiva. Un “percorso test” dimostrativo per i curiosi, turisti e cittadini, che hanno approfittato anche degli snack energetici offerti dagli agricoltori, a base di miele e pane di Lariano, nocciole viterbesi e arance rosse di Sicilia.
Ma i veri “percorsi intelligenti” a cui agriturismi e aziende agricole stanno lavorando, tutti certificati dalla Fidal stessa, saranno realmente ad alto contenuto tecnologico. All’interno di ogni “fattoria”, infatti, verrà creato un circuito sportivo misurato e dotato di sistemi di rilevazione dei tempi a intervalli predefiniti (ad esempio 1 km-5 km- arrivo). Ogni sistema di rilevazione sarà composto da un microchip da applicare sui lacci delle scarpe e da lettori sensibili e antenne che comunicheranno in radiofrequenza, collegati tra loro in rete. In questo modo gli sportivi potranno “indossare” il chip e allenarsi con la certezza del rilevamento automatico dei tempi di passaggio. Così da programmare con precisione gli allenamenti e ritirare poi i risultati alla fine del percorso nella modalità preferita: stampati, via mail o via sms. In più, un portale internet dedicato consentirà di tenere i rapporti con e tra i praticanti che frequentano i percorsi dislocati su tutto il territorio nazionale.
La campagna, insomma, diventerà una sorta di palestra a cielo aperto in cui poter fare una gita o una vacanza “sportiva” immersi nei luoghi dove la cultura agroalimentare per eccellenza è di casa, scoprendo (e assaggiando) quali sono e come si producono tutti quegli alimenti indispensabili per una dieta corretta ed equilibrata, fondamentale sia per l’atleta professionista sia per chi fa movimento per stare bene o per affrontare un percorso riabilitativo dopo un infortunio.
La fase sperimentale del progetto è già a buon punto in Puglia, Veneto e Umbria, mentre è ai nastri di partenza in Toscana, Emilia, Piemonte, Lazio, Lombardia, Trentino e Sardegna. Obiettivo di Cia e Fidal è arrivare a chiudere la sperimentazione entro la fine della primavera, così da inaugurare le prime “fattorie” la prossima estate.
Inoltre, per aiutare il cittadino a orientarsi nella scelta dell’azienda o dell’agriturismo più vicino o più adatto, verrà pubblicata anche una guida delle “Fattorie sportive” sul territorio nazionale. La Cia stima che in Italia le strutture che oggi posseggono i requisiti per ospitare “di corsa” gli appassionati di sport sono oltre 500.