Agricoltura: in Lazio terreni pubblici ai giovani per produrre olio bio e grano saraceno
Terre pubbliche ai giovani: il 2 settembre 2014 la Regione Lazio ha assegnato i primi due lotti ai vincitori del bando, è la prima volta dopo 45 anni. Gli altri otto lotti saranno assegnati prossimamente.
Risorse, assistenza e sostegno per vincitori. La Regione non si limita ad assegnare i terreni ma mette a disposizione dei fondi. Per tutte le loro esigenze i vincitori potranno anche contare sull’assistenza e il supporto dell’Arsial, l’ Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura.
I lotti si trovano a Nazzano, in provincia di Roma, e a Proceno, in provincia di Viterbo. I giovani che hanno ottenuto il terreno di Nazzano porteranno avanti una produzione di olio biologico certificato. I giovani che hanno ottenuto il terreno di Proceno, invece, si concentreranno sulla produzione di nocciole e grano saraceno e dedicheranno una parte del lotto a superfici boschive.
Più di cento risposte al bando. Sono stati presentati ben 118 piani aziendali, è un ottimo risultato che testimonia il grande impegno e la grande attenzione che abbiamo dedicato fin da subito a questo progetto in un settore strategico come quello agricolo.
“Dopo oltre 40 anni in Italia si ricomincia a dare le terre ai giovani per aprire nuove aziende - ha detto il presidente, Nicola Zingaretti – che ha aggiunto: siamo orgogliosi di aver mantenuto la promessa, abbiamo dimostrato che si può fare, in sei mesi siamo riusciti a preparare il bando, definire le imprese, accogliere le domande”.
“Noi abbiamo voluto scommettere partendo da un principio molto semplice: i terreni vanno coltivati, e noi li mettiamo a disposizione di chi ha voglia e passione di iniziare una nuova attività- ha spiegato Sonia Ricci, assessore all’Agricoltura, caccia e pesca – che ha aggiunto: i giovani hanno la testa giusta per fare innovazione, che sarà l’elemento vero di svolta e di sfida”. ”Ho molto creduto in questa operazione non solo per la forza dell’agroindustria, che è tra i settori che possono aiutare l’Italia ad uscire dalla crisi, ma anche per il lavoro culturale enorme che c’è dietro” – è il commento di Antonio Rosati, commissario straordinario dell’Arsial.