A Torino i veicoli elettrici ora entrano gratis nella ZTL
A Torino, i possessori di veicoli dotati di alimentazione elettrica pura potranno richiedere e ottenere il permesso ZTL Blu-A a titolo gratuito, anche se non rientrano nelle categorie attualmente autorizzate. Sono i frutti di un “provvedimento ponte” approvato martedì 27 giugno dalla giunta di Chiara Appendino, nel quadro di una revisione generale delle modalità di accesso alla ZTL cittadina, che avrà regole a favore dei veicoli con meno emissioni inquinanti.
“Si tratta – ha commentato Maria Lapietra, Assessore alla Mobilità e ai Trasporti - di decisioni che incidono sul comportamento dei cittadini con l’obiettivo primario di tutelare l’ambiente – E proprio al fine di incentivare il ricambio dei mezzi più inquinanti con quelli più ecologici, ibridi ed elettrici, verranno rilasciati, a titolo scontato o gratuito, i permessi di circolazione in ZTL”.
La richiesta potrà essere effettuata da tutti i proprietari senza vincolo di residenza in città. Per i non residenti a Torino, che necessitano di accessi occasionali, è resa disponibile anche la procedura di accesso con esenzione a posteriori, anch’essa gratuita.
I possessori di mezzi ad alimentazione ibrida elettrica e di veicoli bifuel (metano o gpl), che rientrano nelle categorie che hanno diritto al permesso Blu-A potranno ottenerlo invece ad un costo scontato del 50%.In questo caso è necessaria un’immatricolazione successiva al 2015, emissioni CO2 minori a 110 g/km e la residenza nella città di Torino.
Infine i possessori di veicoli commerciali leggeri ad alimentazione bifuel (metano o gpl), avranno la possibilità di richiedere il rilascio di un permesso ZTL tipo BLU-A anche se non rientranti nelle categorie o quantità indicati nell’ordinanza ZTL vigente (n.81355). E’ richiesta però, in questo caso, la residenza o sede legale nella Città di Torino e che il veicolo sia almeno Euro 3.
Con questo provvedimento l’amministrazione comunale intende incentivare il rinnovo del parco auto a favore di veicoli con meno emissioni. Anche chi svolge attività professionale in centro, infatti, potrà farlo in deroga alle vigenti regole decidendo di utilizzare un veicolo meno inquinante, di proprietà o in sharing.
Nella seduta di martedì mattina è stata anche deliberata l’implementazione di nuove azioni per i progetti Europei di cui la Città di Torino è partner attiva, ovvero NOVELOG – SETA e SOLEZ. La decisione di prorogare il rilascio di speciali permessi ZTL per veicoli merci ecologici e dotati di un particolare sistema di geolocalizzazione si inserisce, anche in questo caso, in un quadro di gestione smart ed ecologica della logistica merci all’interno della ZTL. Ad oggi con il progetto NOVELOG le ditte che hanno partecipato sono 10, sostituendo 50 veicoli altamente inquinanti con veicoli di nuova produzione, di cui 2 a trazione elettrica, 4 a metano e i rimanenti con Euro5.
La Città di Torino è inoltre tra i promotori della Carta Metropolitana sulla Elettromobilità, un documento sottoscritto da cinque grandi città del centro-nord (Milano, Torino, Bologna, Varese e Firenze) e da aziende del settore, consorzi, istituzioni per “guidare la transizione dalla mobilità tradizionale a quella ad emissioni basse o nulle”. I sottoscrittori si impegnano infatti ad attuare le misure indicate nella Carta – tenuto conto delle peculiarità di ciascun territorio – e di condividere metodi e linguaggi adottati per stimolare nei cittadini un interesse verso la mobilità sostenibile, proponendo anche a Stato e Regioni la redazione di un piano di azioni che supporti il mutamento tecnologico e culturale, stimolando la formazione di una filiera produttiva italiana.
Lo stimolo alla nascita di questa Carta è il cambio di scenario offerto dall’industria del settore, che offre oggi la possibilità di contare su modelli di veicoli sempre più efficienti e performanti. Una nuova prospettiva che non trova un altrettanto rapido mutamento in termini di rimozione delle barriere e di misure efficaci per accompagnare la diffusione della mobilità elettrica.
La Carta identifica cinque misure che renderebbero più facile la transizione dal modello di mobilità basato sui carburanti fossili a quello fondato sui motori elettrici. Innanzitutto, occorre “offrire al consumatore valide motivazioni per il cambiamento culturale”; perché di cambiamento culturale si tratta, essendo fondato su consuetudini che devono trovare forti motivazioni per poter essere modificate. A partire da una pianificazione urbana della mobilità che elimini le inefficienze. Occorre poi “accelerare lo sviluppo di una rete di ricarica accessibile”, che tenga conto della crescita della domanda, dell’offerta di punti di ricarica e della facilità di accesso, di eventuali incentivi regionali e nazionali.
Sul fronte della mobilità condivisa, si propone di dare un forte impulso allo sharing elettrico per agire più rapidamente sulla riduzione di emissioni. Infine, si propone di “stimolare l’introduzione di mezzi elettrici nei segmenti di mobilità con maggior efficacia e praticabilità”. Ad esempio, la logistica dell’ultimo miglio, il trasporto pubblico locale, le flotte aziendali e lo sviluppo del bike sharing con bici a pedalata assistita per integrare l’offerta di mobilità urbana.
Oltre alle cinque città hanno aderito alla Carta A2A, Class, Cobat, Enel, Gruppo Nera, Itas Assicurazioni, Elettricità Futura, Asstra, Cei-Cives, Amat, Utilitalia, Camera di Commercio di Milano.