“A seminar la buona pianta” torna a Milano dal 29 settembre
Il festival culturale “A Seminar la Buona Pianta“, firmato Aboca, giunge alla sua sesta edizione e ritorna a Milano, dal 29 settembre al 1 ottobre, con l’obiettivo di continuare a indagare il rapporto uomo-mondo vegetale e la volontà di contribuire a formare, nella popolazione italiana, una maggiore coscienza e responsabilità sullo sviluppo sostenibile e la salute umana.
Anche quest’anno lo schema del ricco calendario di eventi è duplice: da un lato incontri di stampo filosofico e scientifico (attorno ad una parola chiave controversa come finanza), e dall’altro momenti ludici-informativi che uniscono scienza e divertimento. Ma il filo conduttore resta il mondo vegetale, da cui dipende la vita stessa sulla Terra: l’umanità respira e vive grazie all’ossigeno prodotto dalle piante, si ciba di sostanza organica generata dal mondo vegetale, si riscalda grazie a antichissimi residui vegetali, viaggia su pneumatici la cui materia prima – il caucciù – deriva da una pianta tropicale. Fare luce su questi aspetti, troppo spesso trascurati o poco conosciuti, significa, per il Festival, mettere le basi per far convivere il progresso con la tutela dell’ambiente.
Ne è un esempio ormai consolidato l’attività stessa di Aboca, l’azienda di Sansepolcro ideatrice e produttrice dell’evento, che sulla conciliazione di sviluppo e ambiente ha costruito il proprio vantaggio competitivo, attraverso la produzione di dispositivi medici e integratori alimentari a base di complessi molecolari vegetali.
L’apertura dell’edizione 2017, venerdì 29 settembre all’Orto Botanico di Brera (già partner di Aboca per progetti culturali e didattici) sarà affidata ad un reading dell’attore Fabrizio Gifuni. Sabato 30 settembre alla Fondazione Feltrinelli seguirà un’intera giornata intitolata “Ecologia del denaro”, per fare il punto su un tema chiave di “A Seminar la Buona Pianta”: quello della responsabilità. L’attuale sistema economico presenta infatti delle criticità sulle quali è opportuno riflettere e per le quali esistono alcuni “percorsi alternativi” elaborati da autorevoli studiosi contemporanei. “La speculazione finanziaria, di fatto, si è sostituita alla reale produzione di ricchezza delle nazioni, con le conseguenze che tutti conosciamo. Noi crediamo sia necessario un nuovo modello di sviluppo che garantisca sostenibilità ambientale e rispetto dei diritti di ogni essere umano”, chiarisce Massimo Mercati, direttore generale di Aboca. Su questo tema interverranno, nel pomeriggio di sabato, rappresentanti delle istituzioni – come Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d’Italia, artisti come il drammaturgo di fama internazionale Stefano Massini, studiosi e imprenditori.
La rassegna proseguirà in serata al Teatro Dal Verme, dove sarà possibile incontrare uno dei più noti scrittori contemporanei, l’indiano Amitav Ghosh, autore del libro “La grande cecità“. La provocazione di Ghosh agli intellettuali è sferzante: se il riscaldamento globale è il tema del nostro secolo, perché la cultura e, in modo particolare, la letteratura, non reagiscono? Perché rivelano una singolare ritrosia ad affrontare questa tematica in romanzi, film, opere teatrali? Se la funzione dell’arte è anche la rappresentazione del reale attraverso il ‘respiro creativo’ dell’artista, allora, sostiene Ghosh, oggi stiamo assistendo a un vero e proprio fallimento dell’immaginazione…
Cambio di tono, a seguire, con lo spettacolo “Non ci sono più le quattro stagioni”, con il collaudato connubio Luca Mercalli-Banda Osiris, per unire scienza e divertimento offrendo una risposta sui generis alla grande questione dei cambiamenti climatici affrontata dallo scrittore indiano.
Domenica 1 Ottobre “A Seminar la Buona Pianta” uscirà invece “allo scoperto” lungo le strade e le piazze di Milano. L’appuntamento è già al mattino alla Darsena per una colazione ‘vitaminica’ a base di frutta e centrifugati offerti da Aboca. Partenza poi per uno straordinario viaggio guidato da esperti botanici lungo il Naviglio Grande, alla ricerca delle piante spontanee che crescono tra le fessurazioni dell’asfalto dimostrando la tenacità e capacità di sopravvivenza della natura anche nei luoghi più inospitali, come i contesti metropolitani. Fermo restando che in città vivono anche esseri umani che possono innescare processi positivi di trasformazione e rinverdimento degli spazi comuni partendo dai gesti più semplici e arcaici, come quello della semina, che verrà infatti stimolato dall’approdo finale del festival al Mare Culturale Urbano, ex Cascina Torrette, dove semini di melissa, calendula, echinacea, coriandolo e iperico saranno distribuiti a tutti i partecipanti per la messa a dimora del verde di domani.
A concludere la serata ci penserà il cantautore emiliano Vasco Brondi che, in un incontro-intervista live con Giovanna Zucconi, direttore artistico del Festival, racconterà le contraddizioni e la bellezza del mondo attuale attraverso l’interpretazione di alcuni brani tratti dal suo repertorio.