A Roma apre ISEE 2016, la 28° Conferenza della Società Internazionale di Epidemiologia Ambientale
Saranno più di 1.500 i medici, ricercatori e studenti, provenienti da tutto il mondo, che dal 1° al 3 settembre, al Parco della Musica di Roma, discuteranno i risultati delle più recenti ricerche sulle principali minacce ambientali per la salute: dall’inquinamento dell’aria a quello acustico, dai pesticidi alle altre innumerevoli fonti di contaminazione chimica, dagli effetti sulla salute globale del cambiamento climatico ai disastri ambientali. La 28° edizione della Conferenza della Societa’ Internazionale di Epidemiologia ambientale (ISEE) è dedicata ai ”Vecchi e nuovi rischi ambientali per la Salute“.
“L’obiettivo principale delle conferenze internazionali ISEE è di promuovere la ricerca in epidemiologia ambientale per cogliere in modo sempre più chiaro i legami fra condizioni ambientali alterate ed effetti sulla salute“, spiega all’AGI Francesco Forastiere del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario della Regione Lazio (ASL Roma 1), organizzatore, insieme a Carla Ancona e Paola Michelozzi, dell’evento ISEE di quest’anno. “Le nuove conoscenze sviluppate da queste ricerche permettono di informare al meglio le politiche tese a limitare il più possibile l’esposizione agli agenti inquinanti e promuovere condizioni di vita più sane“.
La conferenza sarà strutturata in sessioni plenarie e parallele, “poster” ed eventi collaterali. Il primo giorno di convegno verrà aperto da una presentazione dell’epidemiologo dell’Universita’ di Milano Pier Alberto Bertazzi sull’eredita’ dell’incidente di Seveso, occorso quarant’anni fa, che ha inaugurato la stagione degli studi ambientali in Italia sugli incidenti industriali. A questa presentazione seguirà il contributo di Annette Peters, del Centro Helmholtz di Monaco sullo stato dell’arte degli studi sull’inquinamento dell’aria: dagli effetti classici sul sistema respiratorio e cardiaco alle nuove evidenze sui danni metabolici, neurologici e sulla salute riproduttiva.
Nella plenaria di venerdì Andy Haines, della London School of Hygiene and Tropical Medicine, parlerà invece di come fronteggiare, dal punto di vista epidemiologico, la sfida dei cambiamenti climatici (dalle ondate di calore al riemergere delle malattie infettive) e delle prospettive per la salute a seguito dell’Accordo di Parigi della COP21. Le altre principali relazioni d’apertura riguarderanno invece i possibili danni alla salute umana dai nuovi sistemi di prelievo di gas e petrolio dal sottosuolo (fracking), molto diffuso negli Stati Uniti; il tema di frontiera degli effetti dei diversi inquinanti sull’assetto genetico ed epigenetico delle persone esposte, mentre, nella lecture finale si prenderà spunto dal caso del glifosato - l’erbicida più diffuso al mondo, recentemente vietato in Italia solo in alcuni contesti di utilizzo – per trattare il tema dei limiti, delle responsabilità pubbliche e dei possibili conflitti d’interesse della ricerca in epidemiologia ambientale. Infine, fra gli argomenti ricorrenti nella 28° Conferenza ISEE, il tema di come il verde pubblico e la mobilità sostenibile possano migliorare considerevolmente le condizioni di vita nelle nostre città.
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