A REbuild 2017 è protagonista l’edilizia “off-site”: dal cantiere alla fabbrica
Edilizia off-site è il concetto chiave del cambiamento proposto negli appuntamenti 2017 di REbuild, l’evento dedicato al settore delle costruzioni e riqualificazioni, in programma a Riva del Garda il 22 e 23 giugno prossimi. La produzione tende infatti a spostarsi in fabbrica, mentre il cantiere diviene il luogo dell’assemblaggio di parti prodotte industrialmente.
Già in atto in diversi paesi europei, l’ibridazione dei processi produttivi tra fabbrica e cantiere ha impatti economici e sociali profondi secondo gli organizzatori: superiore efficienza, minori costi, più alta affidabilità nei tempi di consegna e negli standard produttivi, nuovi luoghi di produzione con maggiore sicurezza e comfort.
L’edilizia che ibrida fabbrica e cantiere si avvale inoltre di tecnologie diverse: può intervenire sul riuso come nella nuova produzione e sembra rappresentare, a parere di molti, una rivoluzione capace di tenere insieme non solo superiori standard tecnologici ed economici, ma anche ambientali e sociali.
Perché la transizione rappresenti un’opportunità per tutta la filiera, REbuild si propone di presentarne tutti gli aspetti: dalle soluzioni ispirate all’automazione robotizzata e al nuovo artigianato evoluto; a quelle economiche, evidenziando le opportunità per investitori, developer e professionisti; a quelle sociali, con la possibilità di interventi a valori e condizioni prima irraggiungibili.
In questo trend si inserisce la nascita di Energiesprong Italia, un modello di innovazione che sarà presentato a REbuild da Habitech e che vede, tra i partner fondatori, Percassi, Saint Gobain, Edison, Gruppo Filippetti, Manni Group e Lape, oltre ad una significativa rappresentanza del mondo dell’housing sociale di Federcasa Nord Est, tra cui ITEA e ACER Reggio Emilia, accomunati dall’obiettivo di industrializzare la riqualificazione edilizia in Italia, a partire dal social housing e dalle ricostruzioni post sisma.
Nato in Olanda, Energiesprong è un processo di innovazione che consiste nel guidare l’innovazione di prodotto e di processo grazie alle potenzialità dell’industria 4.0 in modo da creare modelli di riqualificazione ripetibili e sostenibili, con un effetto domino su domanda e offerta. L’idea, dopo essere stata replicata in molti paesi tra cui Inghilterra, Germania, Francia, avrà ora uno sviluppo anche italiano. “Il nostro modello sarà diverso per due motivi – ha precisato però Thomas Miorin, responsabile del progetto - la qualità e competitività della manifattura italiana, la seconda in Europa, e la bellezza. Vogliamo infatti che i processi di rigenerazione siano capaci di migliorare la vita delle persone apportando anche bellezza e qualità architettonica nelle nostre città”.
Le opportunità di sviluppo sono indubbiamente elevate. In Italia l’88% degli immobili possiede una certificazione energetica peggiore della classe C, il 75% delle case ha più di 40 anni e il 42% degli edifici necessita di interventi di manutenzione immediati (5% condizioni pessime), straordinari (41%), ordinari (54%) .
In Olanda il progetto è partito con quattro aziende di costruttori e oggi, delle 111.000 abitazioni coinvolte nel processo, 2.000 sono state convertite in edifici a consumo zero.
“Il percorso per arrivare fin qui è stato lungo e non sempre facile – ha concluso Miorin – Credo che la frase sentita di più sia stata: in Italia non si può fare, da noi funziona in modo diverso. L’avvio di Energiesprong Italia dimostra il contrario.”