Il 20 febbraio ha inaugurato, al museo Guggenheim di New York, "Italian Futurism, 1909-1944: Reconstructing the Universe", la più grande retrospettiva sul futurismo italiano che sia mai stata dedicata, all'estero, al movimento fondato da F.T. Marinetti, sponsorizzata da Lavazza. Ma soprattutto una delle mostre più complete, che non si limita a riproporre le opere più note di Balla, Boccioni e degli altri grandi nomi della "prima ondata", ma esplora anche il cosiddetto "Secondo Futurismo" degli anni '20 e '30, per chiudere con l'anno della morte del fondatore, il 1944, data simbolo della fine (storica) della più grande avanguardia artistica italiana dopo il Rinascimento. Curatrice della mostra è la giovane Vivien Greene, profonda conoscitrice dell'Italia e storica dell'arte specializzata nell'arte ...