Gli scienziati dell’Università di Udine che l’hanno brevettata l’hanno chiamata Elsa, come la leonessa protagonista del bestseller “Nata libera”. Perché si augurano che la loro stufa a pirolisi, in grado di produrre calore e carbone vegetale a basso impatto ambientale, si diffonda in Africa di villaggio in villaggio senza troppi ostacoli, ma anche perché per i piccoli artigiani e imprenditori africani Elsa Stove è libera da copyright. Oggi questa stufa ecologica che brucia scarti agricoli senza produrre fumo è già presente in Ghana, Togo, Etiopia, Zimbabwe, e sta prendendo piede in Tanzania, Nigeria, Camerun.
La storia inizia nel 2007, quando nell’ateneo friulano si iniziano a studiare gli effetti positivi del ...