Spesso per descrivere fenomeni moderni non servono parole nuove. Da qui parte “Hybris”, una raccolta di saggi a cura di Alberto Camerotto, docente di Letteratura greca all’Università Ca’ Foscari di Venezia, e Sandro Carniel, primo ricercatore dell’Istituto di Scienze Marine veneziano del CNR, da poco pubblicata dalla casa editrice Mimesis (228 pp., 18 euro). Oggetto del volume, intitolato con una parola della lingua greca antica, sono, come recita il sottotitolo, “i limiti dell’uomo tra acque, cieli e terre”. Limiti reali, ma che spesso l’uomo, proprio per la sua arroganza e noncuranza di ciò che gli sta intorno, non vede o ignora.
“La parola hybris significa violenza, oltraggio, arroganza: è una ...