“Questa musica è davvero spazzatura”. Quante volte ci è capitato di esclamarlo ascoltando una canzone? Nel caso dei MiaTralVia non sarebbe una critica, quanto piuttosto una semplice constatazione, perché la loro musica è realizzata con strumenti costruiti esclusivamente da pezzi di recupero: vecchie scope, sifoni usati, bidoni con relativi coperchi, vecchie ciabatte, una macchina da scrivere mal funzionante, tutto ciò che assemblato può trasformarsi in chitarre, basso, batteria.
L’idea è di cinque musicisti del mantovano – tutti poco più che ventenni – e un fonico, il più “anziano”, che ha 27 anni. Nato per caso, il gruppo dei Miatralvia (in dialetto significa “non buttarlo via”) ha iniziato ...