Creativo, ricreativo, meditativo, intellettuale, salutare… L’elogio dell’ozio ha raccolto negli ultimi anni una nutrita schiera di voci e testimonial, tra filosofi, scrittori, artisti, sociologi e persino economisti. Tanto che il festival Architettura in Città di Torino, riflettendo sull’uso del tempo e dello spazio nel prossimo futuro, ha voluto chiudere l’edizione 2014 proprio con un dialogo sull’oziare, protagonisti il regista Davide Ferrario e l’architetto Patricia Urquiola.
Insomma, altro che “padre del vizio”: se non fosse per la fortunata assonanza che ne ha garantito la persistenza per secoli (meglio di uno slogan del caffè!), nessuno ormai citerebbe più l’ingiuriosa nomea con cui Catone il Vecchio rovinò la reputazione ...