La corsa alla green economy secondo Cianciullo e Silvestrini
Qualcosa è cambiato. Qualcosa sta cambiando. Qualcosa deve cambiare.
Questo il mantra che può riassumere in poche parole il messaggio racchiuso nella puntuale e articolata pubblicazione di Edizioni Ambiente (€ 14,00), La corsa della green economy. Come la rivoluzione verde sta cambiando il mondo, scritta a quattro mani da Antonio Cianciullo inviato de La Repubblica e Gianni Silvestrini, ricercatore del Cnr, direttore scientifico del Kyoto Club e della rivista QualEnergia.
Un libro che partendo dalla garzantiana definizione di economia, ovvero la razionale gestione delle risorse disponibili per un determinato uso, si pone la domanda: “Cosa c’è di razionale in un’economia come quella dominante che si nutre chiedendo sempre più risorse mentre le risorse declinano pericolosamente e si libera degli scarti minando gli ecosistemi che proteggono la vita?”
Un’economia, quella attuale, che usa il 30% in più delle risorse che il pianeta rinnova ogni anno e che non può reggere il continuo incremento demografico: presto saremo 9 miliardi di individui e se lo standard di consumo fosse quello di uno statunitense medio avremmo bisogno di altri 6 pianeti! Un’economia che deve, dunque, ripensarsi in chiave più ecologica e più etica.
E’ tempo di attuare un new deal, mettere in moto la green revolution, aprire l’era della terza rivoluzione rivoluzione industriale, in cui gas e petrolio lasceranno il posto alle fonti rinnovabili e i singoli cittadini del mondo muteranno le loro dispendiose e inconsapevoli abitudini riducendo la propria impronta ambientale. L’azione deve essere concertata, non bastano le grandi aziende così come non sono sufficienti le iniziative individuali, ma occorre una simultaneità dei due fattori: “questa sfida esige un colpo d’ala, una risposta che nei prossimi dieci, venti anni cambi il volto della vecchia economia, per poi proseguire e allargarsi operando una profonda trasformazione nel modo di produrre l’energia, negli stili di vita, nelle abitudini di consumo, nella gerarchia dei valori”.
Una profonda rivoluzione culturale è il segreto per la realizzazione di una rivoluzione economica.
A partire da questo assunto i due autori evidenziano i vantaggi della green economy, unica formula possibile per uscire dalla crisi economica che ha colpito i mercati mondiali negli ultimi due anni, unica via per fermare la dilapidazione delle risorse del pianeta e per creare nuova occupazione.
Come recita ancora il mantra: qualcosa è cambiato, qualcosa sta cambiando, qualcosa deve cambiare.
Cianciullo e Silvestrini ci raccontano 23 storie che mostrano, nel panorama mondiale, i protagonisti della marcia verso questo cambiamento. A Stoccolma basta fare 300 passi per trovare una fermata del trasporto pubblico e se il tram non arriva entro 20 minuti si ha diritto a prendere il taxi gratis. La Sassonia è diventata la Solar Valley della Germania: produce il 20% delle celle fotovoltaiche mondiali. Nelle Marche è nata la casa a zero emissioni. In California i frigoriferi hanno battuto l’atomo: renderli più efficienti ha reso disponibile più elettricità di quella prodotta da un reattore nucleare.
Vista dalla prospettiva della green economy la crisi fa meno paura. Anzi, per molti settori è il momento della riscossa. Entro dieci anni le fonti rinnovabili in Germania supereranno il settore automobilistico. In Cina, leader mondiale del solare, mezzo miliardo di persone utilizza l’energia pulita prodotta da piccoli impianti. Negli Stati Uniti quasi la metà della potenza elettrica installata negli ultimi due anni viene dal vento, in Europa nel 2009 le rinnovabili hanno fatto ancora meglio.
È una svolta radicale: non più profitto contro benessere ma profitto dal benessere. Un nuovo modello di democrazia energetica in cui potere e vantaggi economici sono decentrati.
Elena Marcon