COOP: t-shirt “Africa for a sustainable world” in occasione dei Mondiali di Calcio 2010
Coop lancia in occasione dei Mondiali di Calcio 2010 una tshirt edizione limitata che sintetizza già nell’immagine l’azione etica che si intende promuovere. Lo slogan è “Africa for a sustainable world” e il continente è stilizzato in una sorta di scarpa che calcia il pallone. Nel retro della maglia la scritta “Fairtrade supporter” e il logo Fairtrade che funge da garanzia: la tshirt è infatti un prodotto del commercio equo e solidale, il cotone proviene da filiere certificate del Mali e ciò significa un’equa remunerazione per i produttori, prefinanziamenti e rapporti di lunga durata ma anche una maggior tutela e attenzione per l’ambiente.
Il Mali è il più grande produttore di cotone del continente africano. Tuttavia a tutt’oggi la coltivazione del cotone è l’unica in grado di generare profitti e l’unico canale di esportazione: sono diverse centinaia di migliaia le persone occupate e più di 200.000 le aziende agricole coinvolte.
Grazie agli standard del commercio equo e solidale, le comunità produttrici del cotone hanno ottenuti indubitabili benefici, prima impensabili: hanno potuto comprare attrezzature agricole come mulini per macinare i cereali, bestiame per il lavoro nei campi, hanno potuto iscrivere i loro figli a scuola remunerando gli insegnanti che prima non venivano pagati regolarmente, molte donne hanno iniziato a frequentare corsi di alfabetizzazione.
Oltre a ciò la tshirt dei Mondiali 2010 è un simbolo per sostenere un progetto di solidarietà di Ucodep, associazione umanitaria italiana a East London, una delle zone più degradate del Sudafrica. Coop ha già contribuito con un fondo di 50.000 euro per migliorare le strutture di accoglienza per bambini orfani attraverso la costruzione di cucine, pozzi e cisterne d’acqua potabile, per l’alimentazione dei bambini (sono 800 da 0 a 10 anni i piccoli destinatari del progetto) e la costruzione di spazi ricreativi all’aperto. Solo nella provincia di Eastern Cape si concentrano circa 350.000 bambini orfani, effetto dell’epidemia di Hiv/Aids. A peggiorare le cose e a aumentare il numero dei bambini contagiati e traumatizzati la macabra credenza che abusare dei bambini sia una terapia per guarire dall’Aids. C’è quindi molto lavoro da fare per dare un futuro a questi bambini.