Il futuro del vino abruzzese passa attraverso la sostenibilità
Le condizioni dell’enologia abruzzese, tra crisi ed opportunità, sono state delineate e discusse a Rigopiano, all’interno del convegno “La viticoltura ed enologia abruzzese alla luce delle novità della OCM Vino e della riforma della Legge 164/92”, promosso dall’Assoenologi, con la Regione Abruzzo ed il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e con gli sponsor tecnici BASF Italia e S+K Nitrogen.
Le novità introdotte dalla riforma normativa sono state illustrate dal Prof. Gabriele Canali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dal Direttore Generale dell’Assoenologi, Giuseppe Martelli, mentre un’attenta disamina della situazione regionale anche dal punto di vista storico, è giunta dal Direttore Generale della Cantina Tollo, Giancarlo Di Ruscio. Sono intervenuti, inoltre, il Presidente della Sezione Abruzzo e Molise, Nicola Dragani, il Direttore marketing della BASF Italia, Gian Luca Tabanelli, il Commissario Straordinario dell’Ente Parco, Arturo Diaconale.
Dal drastico calo dei consumi negli ultimi decenni, alla crisi di un settore che non pare aver fatto sua la lezione di innovare alla luce del moderno consumo, per produrre, ad esempio, ciò che si può vendere. Un quadro non roseo, in sintesi, le cui criticità secondo alcuni esperti non sono efficacemente affrontate dalla OCM Vino, ma nel quale, tuttavia, alcuni elementi positivi sussistono, come la capacità di resistenza delle cooperative di produzione e, soprattutto, la crescita dell’export in mercati emergenti come USA, Cina, India.
«C’è spazio per un moderato ottimismo – ha detto Tabanelli – perché la crisi genera cambiamento e la qualità sarà di sicuro la chiave del futuro. Infatti, mentre nella grande distribuzione la scelta dei consumatori si orienta verso una fascia medio – alta, nuova attenzione viene posta dall’Unione Europea sulla sicurezza alimentare. La qualità del prodotto, d’ora in avanti non potrà essere un lusso ma uno standard, e queste sono cose in cui noi Italiani possiamo giocare un ruolo decisivo».
Sicurezza alimentare, innovazione e, su tutte, il valore aggiunto della sostenibilità ambientale: questo il marketing mix del vino, il messaggio che comunica al consumatore la superiorità qualitativa del prodotto. «A tal proposito – ha sottolineato nel suo intervento Domenico Pasetti, Presidente Coldiretti Abruzzo e produttore – è importante ridare vitalità alla viticoltura delle zone interne e dare loro un pieno riconoscimento nel PSR».
Le conclusioni del convegno sono state tenute da Arturo Diaconale, che ha sottolineato, tra l’altro, come il territorio protetto possa costituire un’opportunità ed offrire quella certificazione ambientale di cui il vino e l’intero comparto agroalimentare necessitano: tecniche di produzione salubri, non impattanti sull’ambiente e in linea con le necessità ecologiche che ciascuno oggi ha».