Con “Un ettaro di cielo” il fotovoltaico diventa popolare
Si chiama “Un Ettaro di Cielo” ed è il primo esempio in Italia di impianto fotovoltaico “popolare” realizzato, cioè, grazie al contributo di 350 cittadini che hanno sottoscritto le obbligazioni emesse per l’occasione da parte di Belvedere spa, la società di Peccioli, in Provincia di Pisa, che ha ideato il progetto e fatto realizzare l’impianto, attivo dal 2008 ma inaugurato ufficialmente l’11 Aprile 2009 con una festa che ha coinvolto tutta la cittadinanza.
Il progetto è stato presentato ieri da Renzo Macelloni, presidente di Belvedere s.p.a, nel corso del convegno, tenutosi a Verona presso Solarexpo, intitolato “La sostenibilità del fotovoltaico”, un convegno promosso da ANIE/GIFI, APER e Assosolare con l’intento di essere occasione di aggiornamento per gli operatori del settore su tutti gli aspetti, economici, ambientali e sociali, dell’energia solare, a livello sia nazionale che regionale.
“Un Ettaro di Cielo” è stato presentato all’interno della sezione del convegno dedicata alle “best practices”, ovvero come esempio concreto di sviluppo economico per un territorio ottenuto grazie al fotovoltaico. L’iniziativa, infatti, ha portato alla realizzazione di un grande impianto fotovoltaico della potenza complessiva di 1 MW, composto da ben 5502 pannelli e 198 inverters per trasformare la corrente da continua ad alternata e renderla, quindi, sfruttabile anche per le utenze domestiche . La caratteristica più innovativa, tuttavia, sta nel finanziamento della centrale fotovoltaica, pagata, in parte, con fondi messi a disposizione direttamente da Belvedere spa e, per la restante porzione, grazie a ben 350 cittadini che hanno sottoscritto le obbligazioni, emesse in due tranche, a partire da Marzo 2009.
Ma perché “Un Ettaro di Cielo” ?. A spiegare le motivazioni del progetto e la sua denominazione è stato direttamente Macelloni. “Grazie al nostro progetto”- ha detto il presidente di Belvedere s.p.a. – “i cittadini del territorio hanno contribuito direttamente alla realizzazione dell’impianto sottoscrivendo un prestito obbligazionario. Il progetto è oggi uno dei primi casi italiani dove tutti possono partecipare (altre cento persone, infatti, sono in lista di attesa per le obbligazioni) facendo un investimento “etico” per la salute del nostro pianeta.” “Siamo orgogliosi di presentare i bei risultati della nostra iniziativa nel corso di una manifestazione così importante per il settore fotovoltaico e, in generale, per tutta la Green Economy. Il progetto è stato denominato“Un ettaro di cielo” perché l’impianto fotovoltaico è stato costruito su un ettaro di terreno di nostra proprietà. Il riferimento al cielo è dovuto ai vantaggi ambientali ottenuti in termini di riduzione delle emissioni di C02 in atmosfera. Realizzare un impianto fotovoltaico nelle abitazioni – ha continuato Macelloni- necessita di un’ingente spesa iniziale e di un ampio spazio a disposizione in cui installare i pannelli, senza contare la manutenzione o le eventuali spese architettoniche da sostenere. Si tratta di cifre ben superiori rispetto a quelle che, invece, hanno permesso a molti cittadini (non solo di Peccioli) di accedere alla nostra iniziativa con ritorni economici garantiti. La costruzione della centrale fotovoltaica in Valdera, infatti, ha permesso ai sottoscrittori di partecipare alla produzione di energia elettrica e di usufruirne senza dover affrontare problemi burocratici e senza doversi occupare di aspetti tecnici molto spesso sproporzionati rispetto all’entità dell’intervento. Basti pensare, ad esempio, a chi vorrebbe passare all’energia pulita ma, vivendo in appartamento, si vede la strada sbarrata da condomini riottosi”
”Per adesso – ha continuato Macelloni - l’impianto è stato realizzato su un ettaro di terreno, ma potremmo anche aumentarne la superficie perchè di ettari a disposizione ne abbiamo dieci. La forma della partecipazione popolare, mediante obbligazioni (che abbiamo voluto convertibili successivamente in azioni della nostra società) oppure tramite azionariato popolar “diffuso”, offrirà a moltissime famiglie italiane la possibilità di risparmiare sui costi dell’energia elettrica e potrebbe anche essere un’idea, specie in tempi di crisi economica come quelli che viviamo attualmente, per incentivare la produzione di energie rinnovabili nel nostro Paese” . “Oggi il problema energetico è uno tra quelli più importanti per la sorte della nostra economia e per la salute ambientale dell’intero pianeta. Perciò è indispensabile procedere alla produzione di energia attraverso fonti rinnovabili, ed una tra le possibili soluzioni è rappresentata dal fotovoltaico. Con l’idea “Un Ettaro di Cielo” abbiamo dato un contributo concreto alla produzione di energia da fonti rinnovabili, un settore in cui siamo operativi da oltre dieci anni grazie alla produzione di energia elettrica dal biogas dell’impianto di smaltimento rifiuti che Belvedere spa gestisce nella frazione pecciolese di Legoli, in cui stiamo conducendo anche un importante sperimentazione sulla dissociazione molecolare dei rifiuti per ottenere , da essi, energia. E’ in corso anche uno studio di fattibilità tecnico-economica per capire se ci sono le giuste condizioni per la creazione anche di un parco eolico.”
Tra i tanti progetti di Belvedere s.p.a. dunque, “Un Ettaro di Cielo” è, senza dubbio, il progetto maggiormente noto perché è stato una novità assoluta nel panorama italiano ed ha coinvolto direttamente i cittadini: Belvedere S.p.A , anziché mantenere per sé i ritorni economici dell’iniziativa (dati dall’accesso al conto energia) ha trovato il modo di estendere una tale possibilità anche ai cittadini del territorio. Infatti dei circa 6 milioni di euro necessari alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico, 3,5 milioni sono stati forniti direttamente dalla Società, mentre i restanti 2,5 milioni sono arrivati dai cittadini di Peccioli e dintorni che hanno acquistato le obbligazioni emesse per l’occasione da Belvedere, peraltro essa stessa “pubblica” dato che le azioni del suo capitale sociale sono detenute dal Comune di Peccioli, nella misura del 55,94%, mentre circa 850 piccoli azionisti (più di 500 residenti proprio nel Comune di Peccioli) detengono oggi complessivamente il 44,06% del capitale sociale. Il collocamento obbligazionario di “Un Ettaro di Cielo” è iniziato il 14 marzo 2009, per un valore complessivo di 2.490.000 euro, un importo costituito da 49800 obbligazioni dal valore nominale di cinquanta euro, convertibili in azioni ordinarie di Belvedere S.p.A. ed acquistabili con lotti minimi di 60 obbligazioni, corrispondenti, cioè, a 6000 euro ed equivalenti ad 1 KW di potenza installata.
Il prestito obbligazionario, andato a godimento dal 19 Luglio 2008, è stato emesso in due tranches: la prima con durata di sette anni ed un interesse fisso del 5,5% annuo, al lordo delle ritenute di legge, la seconda con durata di dodici anni ed un interesse del 6,5% annuo lordo. I rendimento variano dai 150 ai 170 euro annui per ogni 3mila euro investiti.
“Si tratta di un investimento sicuro”- ha detto Giacomo Bertini, responsabile finanziario di Belvedere S.p.A.,- perché abbiamo potuto prevedere sia la produzione di energia che il costo della tariffa ed i benefici del Conto Energia. Per cui i nostri obbligazionisti non vanno incontro a nessun problema. Del resto abbiamo valutato ogni aspetto nei minimi dettagli: ad esempio, grazie a un’idea dello stesso presidente Macelloni, abbiamo deciso di dare il via definitivo alla costruzione dell’impianto solo dopo aver avuto i risultati incoraggianti di un progetto pilota, che consiste nella costruzione di un piccolo impianto di 20 KW, ancora in funzione, che ci ha permesso di valutare, in scala, il funzionamento ed i rendimenti ottenibili, compreso un’idea dei quantitativi di anidride carbonica che si sarebbe potuto evitare. Forti dei risultati tecnici e di rendimento così ottenuti abbiamo deciso di procedere con il grande impianto da 1 MW.” Oggi i rendimenti dell’impianto, presentati a Verona ma anche, pochi giorni prima, nel corso della annuale assemblea dei soci di Belvedere spa, sottolineano la sostanziale redditività del progetto, dato che le previsioni del business plan sono state confermate: sono stati prodotti ed immessi in rete, infatti, 1204922 kw/h nel 2009 ma c’è da dire che, a causa di problemi al contatore Enel, la contabilizzazione della produzione è avvenuta solo da maggio, con qualche mese di ritardo, mentre nel mese di agosto 2009 la produzione è stata rallentata, di circa il 3,6%, a causa del furto di alcuni pannelli fotovoltaici. I rendimenti, quindi, pur conformi a quanto ipotizzato, sarebbero potuti essere ancora maggiori. Segno che l’impianto funziona bene e l’investimento conviene.
Per quanto riguarda, invece, l’aspetto ambientale, l’impianto “popolare” di Peccioli, progettato dai tecnici di “P&C consulting srl” ed installato dall’azienda tedesca “Matrix Power Systems Gmbh”, che si è avvalsa anche di collaboratori locali, consente di ridurre le emissioni di anidride carbonica in atmosfera per un quantitativo annuo pari a 650 mila kg, mentre la produzione di energia elettrica è pari a quella del fabbisogno annuo di circa 500 famiglie “medie”, tenendo di conto che una famiglia “media” del centro Italia consumi circa 3 KW all’ora di energia elettrica. Una famiglia così strutturata, se avesse voluto installare dei pannelli fotovoltaici per sopperire ai propri bisogni, avrebbe speso circa 8 mila euro per ogni Kw installato, compreso i costi per le opere architettoniche, l’assicurazione e senza contare eventuali manutenzioni future, nonché la necessità di spazi idonei e ancora molte trafile burocratiche. Tutto ciò è stato evitato grazie all’iniziativa “Un ettaro di cielo”; le manutenzioni dell’impianto, ovviamente assicurato, sono a carico di Belvedere s.p.a..
L’iniziativa dunque, è una idea apparentemente semplice ma, in realtà, geniale, grazie alla quale il contributo alla salvaguardia dell’ambiente ed alla riduzione delle emissioni è dato non solo dai cittadini più sensibili a queste tematiche, ma anche da chi è attratto solamente dai rendimenti delle obbligazioni. Un modo sapiente, insomma, per sviluppare le energie rinnovabili e fare bene al l’ambiente circostante tramite la leva economica.
Andrea Marchetti