La svolta dei cosmetici bio al Cosmoprof 2010
Il padiglione 25 di Cosmoprof 2010, la fiera del settore cosmetico di Bologna che chiude oggi, ha una particolarità significativa: qui si svolge Green-volution, l’iniziativa ideata per capire in cosa consista l’approccio “bio” alla cosmesi e come questo sia percepito dall’industria e dai consumatori.
In quest’area si trovano gli stand degli operatori della cosmesi naturale e biologica, le aziende produttrici, le associazioni, gli enti certificatori e la stampa di settore. Al centro, uno spazio sinuoso delimita l’area conferenze: 50 pouf bianchi, una panchina di legno su una striscia di prato in erba sintetica accolgono partecipanti e relatori. Qui, da venerdì 16 aprile, si è tenuta una serie di incontri intitolata “I consumatori sono pronti per un approccio green?”, con approfondimenti sulla certificazione dei prodotti, sulle specificità di alcune aziende leader e sugli sviluppi nel campo del packaging.
Quanto alle certificazioni, fino a poco tempo fa non esisteva un criterio unico. Ma dal settembre 2009 è entrato in vigore Cosmos (standard europeo dei cosmetici organici), approvato dai maggiori enti certificatori europei. Cosmos rappresenta 1.400 aziende, 24.000 prodotti e 40 paesi e prevede due livelli di certificazione: uno per il prodotto biologico e uno per quello naturale. Perché un cosmetico sia bio, deve essere realizzato utilizzando almeno il 95% di ingredienti agricoli biologici e conservandone almeno il 20% sul peso totale del prodotto finito.
“Se abbiamo prove scientifiche per cui sappiamo che alcuni ingredienti, tecnologie o processi sono dannosi per l’ambiente, ne vietiamo l’uso”, afferma Riccardo Anouchinscky, responsabile relazioni internazionali di Icea (Istituto di Certificazione Etica e Ambientale). Lo standard Cosmos, ad esempio, incoraggia la chimica verde e non le nanotecnologie, vieta l’uso degli Ogm e i test sugli animali. Tutte le aziende che aderiscono a Cosmos, dovranno implementare questo standard entro la fine del 2014. Ma, girando per gli stand “verdi”, i bollini rilasciati dall’istituto non sono tanti e molti espositori non sanno neanche di che cosa si tratti.
Nei circa 90 stand del padiglione 25 – soprattutto in quelli stranieri – i prodotti sono spesso certificati secondo gli standard nazionali precedenti. La varietà dell’offerta è, comunque, notevole.
Accanto agli ormai classici cosmetici realizzati utilizzando ingredienti biologici trattati con procedimenti fisici o chimici, ci sono alcune novità.
Alo-evolution, ad esempio, è un antiodorante che ritarda la crescita dei peli e garantisce una copertura di 48 ore, a base di gymnema silvestre, allume di potassio, tè verde e aloe vera.
Nonislife è la linea di prodotti a base di noni, una pianta originaria del sud-est asiatico, che vanta numerose proprietà medicinali, anche se non ancora del tutto verificate dalla ricerca farmacologica. Sembra che il succo fementato di noni possa aiutare il funzionamento del sistema immunitario e favorire la produzione di melatonina e serotonina.
Infine, Aldo Coppola ha ideato una linea ecologica di apparecchiature e prodotti per acconciatori. Tra questi, Biodry, una macchina per asciugare i capelli con le mani, che potrebbe offuscare il primato del fon, dimezzando l’inquinamento acustico e riducendo i consumi di energia elettrica nei saloni di bellezza.
Come sostiene Horst M. Rechelbacher, visionary man del settore “green” di Cosmoprof: “Se sai che una cosa fa male e non fai niente, sei già dalla parte del torto”. I visionary men and women sono le novità dell’edizione 2010. Esperti dei diversi ambiti merceologici della cosmetica, sono una sorta di padrini e madrine della manifestazione. Fondatore di Aveda, Rechelbacher ha scelto di reinventarsi a quasi 70 anni, creando Intelligent Nutrients che crea prodotti biologici al 100%.
Mariella Li Bergoli